Sul viale Apua saranno abbattuti altri 34 tigli entro un mese
Sono a rischio di cedimento estremo
PIETRASANTA. Sono i numeri, ufficializzati dal Comune a margine della conferenza dei capogruppo di due giorni fa, a certificare che lo stato di salute degli alberi del viale Apua non sembra essere dei migliori. Su circa 700 tigli presenti, infatti, solo una parte, 125, sono stati oggetto di perizia e su ben 42 di questi 125 alberi è stata registrata un’estrema «propensione al cedimento». Come a dire che un tiglio su 3 sarebbe a rischio crollo.
«La recente chiusura al transito del viale Apua causa maltempo – le parole dell’assessore Tatiana Gliori – rientra fra le misure previste dal nuovo piano di protezione civile comunale. Diventerà, in determinati casi una prassi».
A fare chiarezza sulla situazione è stata la dirigente comunale Valentina Maggi: lungo tutto il viale Apua «ci sono quasi 700 tigli: solo una parte sono stati oggetto di valutazione approfondita, quelli sul lato Viareggio, dove si trovano gli esemplari in età più avanzata e dove, dal 2019 a oggi, si è verificato il maggior numero di crolli. Per 42 di queste piante, le verifiche si sono concluse con un esito di estrema propensione al cedimento: 13 sono già state sostituite lo scorso febbraio» spiegano dal municipio.
«Entro la fine di settembre – aggiunge l’assessore Matteo Marcucci – provvederemo alla rimozione delle rimanenti 29 e di altre 5 piante – quindi ne verranno abbattute 34, ndr – che una perizia presentata da Unicoop Tirreno, eseguita da un dottore agronomo forestale, ha individuato in classe D, la massima sulla scala di propensione al cedimento. Questi alberi saranno tutti sostituiti con esemplari più giovani nel mese di ottobre. Gli abbattimenti richiederanno una decina di giorni e, necessariamente, un intervento sulla viabilità da programmare».
Con una postilla a firma dei tecnici comunali: nella sostanza fin quando tutti gli elementi arborei «che lo delimitano non saranno periziati e certificati in una classe di sufficiente stabilità, non si potranno escludere chiusure al transito del viale Apua in caso di allerte meteo elevate, per motivi di tutela della pubblica sicurezza».
Uno scenario, quello descritto durante la conferenza dei capigruppo, che preoccupa le minoranze consiliari. «Ad oggi sono state studiate solo una parte delle alberature lato Viareggio, mentre mancano quelle lato Massa del viale Apua e tutte quelle della Sarzanese. Entrambe le strade sono ad alta densità di traffico: quindi, dal momento che non sappiamo ancora quanti alberi verranno tagliati definitivamente, quello che abbiamo chiesto nella riunione – sottolineano dal Pd – è che venga fatto uno studio accurato su tutte le alberature delle strade ad alta percorrenza in modo da agire in maniera tempestiva, vista la necessità di messa in sicurezza della strada, se necessario. Tuttavia, sebbene gli alberi abbiano naturalmente un proprio ciclo di vita, le perizie che abbiamo letto prescrivono interventi di manutenzione degli alberi nelle classi di rischio inferiori e un monitoraggio costante: invitiamo quindi l’amministrazione ad essere più puntuale su questo, dal momento che non ci risultano grandi interventi di manutenzione, specie nella parte nord del viale Apua, in modo da rallentare il processo di deterioramento e il conseguente passaggio in categoria D. Non vorremmo infatti che l’operazione fosse fatta a stralci per cercare di non incontrare un eventuale parere negativo della sovrintendenza».
Critiche all’amministrazione anche da Insieme per Pietrasanta. «Durante la conferenza ci hanno fatto vedere le immagini dei tronchi vuoti dei tigli del viale Apua dicendo che non possono più aspettare per le sostituzioni perché le perizie evidenziano esemplari con gravi problemi e essendoci già dei risultati chiari di pericolosità: gli uffici rischiano quindi grosso se dovessero infatti cadere perché in qualche modo sono già stati allertati. Se da una parte si capisce la preoccupazione dei tecnici dall’altra rimarchiamo che la giunta ha sempre lavorato nell’ombra senza informare r adesso nessuno si fida più. Suggeriamo una controperizia per capire meglio la situazione e si richiede la pubblicazione delle perizie o almeno un incontro pubblico dove venga spiegate l’iter della sostituzione delle piante».