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La Torre Matilde diventa museo: lavori all’interno per 289mila euro

di Donatella Francesconi
La Torre Matilde diventa museo: lavori all’interno per 289mila euro

Finanziati e curati dalla Fondazione Cassa di risparmio di Lucca

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VIAREGGIO. Simbolo della dominazione lucchese tra mare e collina versiliese, la Torre Matilde – la cui costruzione iniziò nel 1534 – è proprio per mano lucchese che torna a nuova vita. Dopo i lavori all’esterno dell’edificio storico realizzati dalla Fondazione Cassa di risparmio di Lucca (presidente Marcello Bertocchini), per una somma pari a 210mila euro, sarà la stessa Fondazione a recuperare gli interni, operazione per la quale sono stati stanziati 298mila euro. Una volta terminati i lavori, l’edificio monumentale sarà destinato a “Museo della città” come si legge nella delibera di Giunta numero 15 del 13 gennaio che ha approvato il progetto dei lavori. La cui relazione tecnica è firmata dall’architetto Stefano Dini, che ha già realizzato per il Comune la progettazione della pavimentazione della Terrazza della Repubblica.

La Torre Matilde – ricorda il progettista – è stata oggetto di una prima ristrutturazione, datata 1970, finalizzata a farne il museo paleontologico di Viareggio. Un’iniziativa che fu presa dal Fai e dal gruppo Blanc. I lavori terminarono nel 1982. Un ulteriore restauro dei paramenti esterni e del contesto ambientale è stato realizzato dal Comune di Viareggio, in collaborazione con la stessa Fondazione Cassa di risparmio di Lucca che oggi metterà mano ai lavori nell’interno della torre. La cui struttura è costituita da tre piani, una terrazza e un vano destinato a cisterna per l’acqua quasi completamente interrata, alla quale si accede per mezzo di una botola. All’interno ci sono «tre ampi ambienti sovrapposti sorretti da volte a vela lunettate realizzate in laterizio con una porzione in calcestruzzo, oltre al vano seminterrato della cisterna coperto da quattro volte a crociera impostate su un pilastro centrale». I collegamenti verticali sono costituiti da tre scale metalliche variamente articolate di larghezza media di 74 centimetri.

Oggi – scrive l’architetto Dini – «il tema principale è quello di migliorare l’accessibilità degli spazi nel rispetto della struttura architettonica». Così, al posto della scala ottocentesca in pietra “macigno”, incastrata nelle murature perimetrali, viene proposto «l’inserimento di una scala elicoidale con rampa di circa 1 metro di larghezza, impostata su elemento tubolare centrale». Scala elicoidale «realizzata completamente in acciaio zincato e verniciato nella colorazione che già troviamo nelle parti metalliche realizzate nel primo restauro che saranno parzialmente conservate».

Oltre alla nuova scala – così il progetto – «si propone la chiusura delle due botole centrali con pavimento in lastra di cristallo e la riqualificazione dell’impianto di illuminazione degli spazi interni. Il combinato disposto di questi tre interventi permetterà di eliminare la maggioranza degli elementi aggiunti dal restauro precedente: scale metalliche, ringhiere, corpi illuminanti, correttamente inseriti ma che rendono difficoltosa la lettura degli spazi interni nella loro completezza».

Inoltre, l’intervento prevede che la chiusura superiore in terrazza «sarà realizzata con chiusura a settori circolari che si apriranno sovrapponendosi telescopicamente». Mentre «il pozzo centrale, riaperto nei restauri del 1970 sarà conservato visivamente proteggendolo non con una ringhiera perimetrale, ma con una lastra di cristallo opportunamente dimensionata, in modo da ripristinare la continuità spaziale mantenendo contemporaneamente la percezione di questa “trasparenza verticale”. La grata antica sarà conservata, mentre la grata recente sarà rimossa». Infine, «I passaggi perimetrali utilizzati attualmente per le scale metalliche, ma che presumibilmente un tempo erano i varchi di passaggio nella volta delle scale lignee originali, saranno chiusi con grate metalliche, realizzate con piatti metallici saldati e verniciati, costruttivamente simili a quelle già in opera».

La Fondazione Cassa di risparmio di Lucca – si legge nella delibera di Giunta – si farà carico «non solo del finanziamento, ma anche della redazione dei progetti e dell’esecuzione delle opere».


 

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