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Asili nido, a Camaiore e Massarosa esclusi 150 bambini: ora scatta il salvagente degli aiuti

di Matteo Rossi
Asili nido, a Camaiore e Massarosa esclusi 150 bambini: ora scatta il salvagente degli aiuti

Due progetti per accedere ai fondi della Regione Possono fare domanda le famiglie in lista d’attesa a causa delle molte richieste

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MASSAROSA.  Sono 66 i bambini che per quest’anno scolastico non potranno frequentare i nidi comunali a Massarosa. È stata approvata la lista d’attesa dall’amministrazione comunale per poter accedere ai servizi dell’infanzia 3/36 mesi e molte famiglie non potranno usufruire di questo servizio per i loro figli. Il problema è la mancanza di posti. Nello specifico, gli asili nidi comunali attivi sul territorio sono 2, il Giovanna Del Magro a Massarosa e il Girotondo a Piano di Mommio e non possono ospitare un numero così elevato di bimbi.

Il bando prevedeva dei criteri di selezione con la relativa formazione di una graduatoria. Erano specificati, all’interno del regolamento, dei diritti di priorità per i bambini diversamente abili e per quei bimbi il cui nucleo familiare presentasse una situazione socio/economica tale da essere di serio pregiudizio per lo sviluppo psico/fisico del bambino. Inoltre, sono stati presi in considerazione anche altri criteri come il livello occupazionale dei genitori, le caratteristiche sociali e sanitarie del nucleo familiare, la situazione economica familiare sulla base dei parametri Isee e la presenza di più figli all’interno del nucleo familiare.

La graduatoria è stata quindi approvata sulla base del regolamento comunale vigente. L’ex assessore alla scuola Francesco Mauro aveva preannunciato l’arrivo di una grossa mole di richieste da parte delle famiglie massarosesi, un numero molto elevato rispetto agli scorsi anni e davanti al quale, vista la capienza dei due asili, non ci sarebbe stata la possibilità di accogliere tutte le domande pervenute.

Tuttavia, la volontà dell’amministrazione è quella di aiutare queste famiglie che si trovano nelle liste d’attesa e che dovranno ricorrere a soluzioni private, partecipando ad un bando pubblico regionale. Infatti la Regione ha istituito un fondo finalizzato al sostegno dell’accoglienza dei bambini nei servizi per la prima infanzia. I destinatari sono proprio i genitori dei bimbi rimasti fuori dal servizio comunale e ai quali viene riconosciuto un aiuto economico per abbattere le tariffe private e per scongiurare eventuali riduzioni di orario di lavoro per la cura dei piccoli, un fenomeno che da sempre colpisce soprattutto le donne.

Per poter accedere a questi fondi, oltre al riconoscimento da parte della Regione del progetto inviato dal Comune, bisogna essere in possesso di alcuni requisiti necessari. Bisogna essere residenti in un comune della Toscana, essere collocati in lista di attesa di servizi educativi comunali per l’anno scolastico appena iniziato, possedere un Isee per prestazioni agevolate rivolte a minorenni inferiore a 50 mila euro, e infine essere iscritto ad uno dei servizi educativi per la prima infanzia privati che abbiano manifestato interesse a partecipare al bando regionale.

Stessa soluzione è stata adottata anche dal vicino Comune di Camaiore che attualmente conta un numero di 86 bimbi residenti in lista d’attesa per poter usufruire del servizio comunale. Anche in questo caso i nidi pubblici attivi non riescono a soddisfare tutte le domande pervenute. Nello specifico sul territorio camaiorese sono presenti tre strutture pubbliche: Mafalda e Girotondo a Lido di Camaiore e Lo Scrigno Magico proprio a Camaiore.