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Natura: il personaggio

A Pietrasanta mister quarantamila “X” tatuate: «Lo faccio per gli animali uccisi al mondo ogni secondo»

Luca Basile
Alfredo Meschi con Luca Maccarone al ristorante “Sementis” a Pietrasanta
Alfredo Meschi con Luca Maccarone al ristorante “Sementis” a Pietrasanta

La campagna di sensibilizzazione di Alfredo Meschi ha fatto tappa al ristorante “Sementis” di via Garibaldi. E fuori dal locale c'è chi lo aspetta

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PIETRASANTA. Quarantamila X tatuate sul corpo. Quarantamila come il numero degli animali macellati o pescati, ogni secondo nel mondo. Un mantra di straordinario impatto visivo quello che l’artista Alfredo Meschi, livornese di nascita e sardo di adozione, sta proponendo nei suoi tour in lungo e in largo per l’Italia.

Un”tour messaggio” che martedì scorso ha fatto tappa al ristorante “Sementis” di via Garibaldi a Pietrasanta – oasi culinaria vegana gestita da Masha Facchini e Luca Maccarone – dove decine di persone si sono fatte tatuare a loro volta, una X sul corpo per denunciare al mondo «il massacro degli animali che vengono sacrificati ogni secondo per soddisfare il piacere dell’uomo».

«Il dato dei 40 mila animali macellati, numero che ricorre spesso quando si evocano drammi di vario genere, non è tirato lì giusto per fare impressione, ma è un riscontro, temiamo al ribasso, della Fao. Ho così deciso di tatuarmi 40 mila X su tutto il mio corpo – spiega Meschi – e l’ho fatto in due mesi: un percorso obiettivamente doloroso, ma essenziale dal mio punto di vista perché non c’è strumento più forte dell’arte per veicolare un messaggio che arrivi dritto al cuore. Il progetto portato avanti in varie località, condiviso con il fotografo Massimo Giovannini che immortala in istantanee per un book – puntiamo a 4mila ritratti – volti e tatuaggi delle persone che decidono di rispondere alla nostra iniziativa, nasce come esigenza personale, per poi diventare un vero e proprio manifesto d’intenti. Quelle X che le persone vedono sul mio corpo non lasciano indifferenti: in molti chiedono, cercano di capire il perché. Si innesca un dialogo: l’uomo uccide le altre specie per soddisfare il proprio piacere. Sono stato, a suo tempo, cacciatore e pescatore: poi, la mia vita è cambiata e uso la mia pelle come una superficie per mostrare quei numeri che parlano di morte. Ma non sono numeri dell’odio, perché penso che proprio da quelle X possa nascere un’empatia, una nuova consapevolezza, un messaggio d’amore che, nel rispetto di ogni opinione, porti sempre più persone ad escludere dal proprio mangiare carne e pesce. Le X rappresentano il segno di una spunta che usiamo quando abbiamo finito di contare qualcosa. In questo caso uccidendo qualcosa».

Un urlo contro l’uccisione degli animali che ha visto protagonisti, dicevamo, decine di persone, al Sementis martedì scorso.  «A mio avviso serve un gesto concreto per cambiare, anche partendo da una X che tatuerò ben visibile in modo che le persone, poi, possano chiederne il significato», è il pensiero di Lara Perticari in fila, in attesa, insieme a Elasia Viviano.

«Sono vegana da due anni: a dirla tutta – prosegue Lara – non sono una persona da tatuaggi, ma in questo caso, per un qualcosa di così importante, farò un’eccezione. Credo in poche cose e una di queste è la mia feroce opposizione ad ogni forma di uccisione di altre specie da parte dell’essere uomano».


 

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