Seravezza in lutto, si è spento Pardini anima di sagre e Palio: «Se ne va un amico»
La nipote: «L’affetto delle persone ci commuove». Il presidente Marco Bertagna: «Persona che spesso partecipava alle iniziative della Pro Loco e dava una mano in modo simpatico»
SERAVEZZA. Trento Pardini era un uomo vecchio stampo, di un’altra generazione ma non solo per l’età, i 90 anni che aveva raggiunto. Un uomo di quelli che dei buoni rapporti personali aveva fatto un principio di vita, così come della cooperazione nella comunità. Stessa cosa per il valore del lavoro e l’amore per la terra che coltivava nelle sue piane in località Castagnaia, a La Cappella. Così, alla notizia della sua scomparsa, il dispiacere e l’affetto di seravezzini e quercetani - perché era nato a Fabbiano ma risiedeva nella piana - è stato tantissimo. I primi a darne notizia sono stati i consiglieri della Pro Loco di Seravezza, su Facebook. Hanno descritto Trento come un «amico e un grande volontario. Un uomo sempre positivo, che con il suo sorriso portava il buonumore».
Il presidente Marco Bertagna ha sottolineato il dispiacere «perché era una persona che spesso partecipava alle iniziative della Pro Loco e dava una mano in modo simpatico. Ad esempio in cucina nel gruppo sagra, e al Carnevale dei Piccoli, e lo faceva nonostante l’età. Questo finché non è stato più in salute, prima della pandemia». Da giovane Trento aveva lavorato prima per un breve periodo sulle cave del monte Altissimo, per la ditta Henraux Spa, e poi si era trasferito a Querceta nei laboratori della ditta di marmo Tonini. A parlare di lui, contattata da Il Tirreno, è stata la nipote Giulia Clarissa Pardini, consigliera comunale di minoranza di Seravezza.
«Fa davvero molto piacere - spiega - vedere che tantissima gente ci ha inviato un messaggio o ha fatto una telefonata. Questo vuol dire che ha lasciato un ricordo positivo, ed è la cosa che più mi riempie di orgoglio».Tante le manifestazioni di affetto anche dalla contrada il Ranocchio, dove Trento partecipava alla scena da tantissimi anni da buon affezionato al mondo del Palio. «Purtroppo da qualche anno era malato - ricorda commossa Pardini -. Perciò quest’anno (ma già anche nel 2019) non era riuscito a partecipare al giorno del Palio. Non era neppure venuto a vederlo, perché gli dava fastidio non poter essere in campo. Però si informava, chiedeva, e anche quest’anno che abbiamo vinto la corsa dei micci e le Canzonette era felice e aveva puntualmente messo la bandiera al terrazzo».
Questa mattina alle 10 si svolgeranno i funerali alla Pieve de La Cappella, lassù, sulla montagna di Seravezza, dove poco lontano Trento custodiva preziosamente i suoi campi coltivati. l