Il Tirreno

Versilia

Una piazza pubblica al posto del parcheggio sotterraneo fermato a colpi di sentenze

S. C.
Una piazza pubblica al posto del parcheggio sotterraneo fermato a colpi di sentenze

Dopo anni di contenzioso si è fatto largo il degrado: il Comune tenterà la strada per acquistare l’area vicina alla chiesa 

28 aprile 2021
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FORTE DEI MARMI. Una piazza pubblica vicino alla chiesa di Sant’Ermete per cancellare il degrado che si è fatto spazio nell’area dove dovevano essere realizzati quattro appartamenti e un parcheggio sotterraneo. Il Comune proverà a stringere una trattativa con la società proprietaria dell’area, costretta dopo due sentenze a rivedere il progetto originario. «Per risolvere questa situazione – dice il sindaco, Bruno Murzi – potremmo acquistare l’area come Comune e realizzarvi una piazza, così da poter valorizzare anche la chiesa stessa». È solo una prima idea, è vero. Di fatto il Comune sta cercando di prendere contatti con la società proprietaria del rudere che doveva essere ristrutturato. Una vicenda che risale indietro nel tempo e che è stata abbastanza tormentata. Ma ora ci sono alcuni punti fermi.

Il parcheggio sotterraneo accanto alla chiesa ormai è chiaro che non si farà. I proprietari dell’area si sono visti respingere i ricorsi amministrativi presentati prima al Tar della Regione Toscana e poi al Consiglio di Stato. Resta il problema del degrado che anno dopo anno si è fatto spazio nel vecchio edificio abbandonato di via Duca d’Aosta e che fiancheggia, la chiesa di Sant’Ermete. Immobile che era stato al centro un progetto di ristrutturazione, ampliamento e per la realizzazione di un parcheggio sotterraneo che aveva suscitato le proteste dei confinanti e della parrocchia stessa. Dopo una lunga battaglia legale seguita allo stop dei lavori di ristrutturazione sull’area (ma anche sulla battaglia nei tribunali) è sceso il silenzio. Anche se periodicamente i cittadini che abitano vicino alla chiesa non mancano di segnalare la presenza di rifiuti abbandonati e degrado presenti in un’area che avrebbe invece bisogno di essere valorizzata. La questione è probabile che finirà al centro della prossima campagna elettorale delle amministrative. Gli stessi cittadini che nel 2007 avevano sollevato dubbi sul progetto temendo che lo scavo mettesse a rischio la stabilità strutturale della chiesa. Un bel tema. Resta da capire quale sarà la risposta della società Ducale spa di Milano che ha abbandonato il progetto anche se in teoria potrebbe realizzare almeno i quattro alloggi per i quali aveva ottenuto le concessioni edilizie. –

S. C.

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