Il Tirreno

Violenza su donne: indagine, 1 giovane su 4 conosce vittima revenge porn

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Milano, 20 nov.(Adnkronos) - Un giovane su quattro conosce una vittima di revenge porn, tema familiare al 92% degli intervistati. Ma nonostante la consapevolezza delle devastanti conseguenze psicologiche – come depressione, isolamento e persino suicidio – la percezione del rischio è sottostimata, con la metà dei giovani disposti a condividere nuovamente le proprie foto intime. E' uno dei preoccupanti dati che emergono da una indagine realizzata da Nielsen, su ragazzi e ragazze di età compresa tra i 18 e i 27 anni presentata oggi a Milano nello Spazio Lenovo. A promuovere la ricerca è Motorola che prosegue così il percorso del progetto NonMiViolare.it, lanciato lo scorso 8 novembre e propone i primi passi per combattere questo fenomeno, con la collaborazione di Telefono Rosa.c'NonMiViolare' è un progetto di education sull’uso responsabile dello smartphone contro il revenge porn, realizzato in collaborazione appunto fra Motorola e Telefono Rosa, con il contributo di Polizia di Stato – Polizia Postale e il supporto di AC Monza, Pallacanestro Varese e UYBA Volley. Lo smartphone è lo strumento principale per il reato (90%), mentre il fenomeno del deepfake, pur noto all'83%, è riconosciuto come reato in tutte le sue forme solo dal 52%. Preoccupante la scarsa propensione alla denuncia: meno della metà denuncerebbe conoscendo la vittima, e tra i giovani solo uno su quattro se si trattasse di un estraneo. Le donne intervistate mostrano maggiore consapevolezza dei segnali di pericolo rispetto agli uomini, che sottovalutano battute sulla diffusione di immagini o richieste insistenti di contenuti espliciti – fino a che non diventano pretese. I dati sottolineano anche una forte richiesta di informazioni: il 95% vuole maggiore consapevolezza sul fenomeno e il 79% desidera informazioni su come proteggersi. Queste ultime informazioni sono richieste specialmente dalle donne intervistate – una percentuale pari all’85% contro un 74% degli uomini. A questo link è disponibile un estratto che include ulteriori informazioni sui risultati ottenuti. Sulla base di questi dati, Motorola e le esperte di Telefono Rosa, con il contributo di Polizia di Stato, hanno realizzato una vera propria guida pratica, un booklet, digitale e smart, che offre in un linguaggio semplice ai giovani gli strumenti concreti per comprendere cos'è il revenge porn, quali sono le sue implicazioni legali, fisiche e psicologiche; prevenirlo, promuovendo una cultura del rispetto e della consapevolezza online; reagire in caso di diffusione di immagini intime, indicando a chi rivolgersi e quali passi intraprendere per tutelarsi. Il materiale dell’indagine e della guida pratica è disponibile a partire da oggi, all'indirizzo NonMiViolare.it, uno spazio online sicuro dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne, e sarà distribuito nelle scuole grazie alle attività formative di Telefono Rosa e al supporto dei partner coinvolti. In questo progetto le squadre sportive sponsorizzate da Motorola - AC Monza, Pallacanestro Varese e UYBA Volley - domenica 10 novembre, in occasione delle rispettive partite di Serie A (Monza-Lazio, Vero Volley Milano contro UYBA Volley e Pallacanestro Varese-Virtus Bologna) sono scese in campo con maglie speciali: è stato il primo momento di attività, un’anticipazione dei messaggi del progetto. Al posto del logo Motorola, le divise hanno mostrato il simbolo della campagna di sensibilizzazione: il mirino di una fotocamera, a ricordare che chiunque può essere vittima di questo reato. Come sottolinea Carlo Barlocco, Executive Director & General Manager Italy di Motorola Italia, "le aziende hanno il dovere di contribuire a sostenere responsabilmente le cause sociali del Paese in cui operano, facendo leva sui propri valori e asset. È emersa l’importanza di educare e fornire gli strumenti per combattere il revenge porn. Con uno smartphone, basta soltanto un minuto per danneggiare la vita di una persona: è importante per Motorola prevenire con un contributo reale e tangibile, disponibile per tutti”. Per Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente del Telefono Rosa "la prevenzione è un’arma importante in questa lotta. Educare i giovani e le giovani al rispetto e alla parità è fondamentale. La tecnologia deve essere una nostra alleata e noi tutti dobbiamo essere capaci di sfruttarla per creare innovazione e non nuove forme di violenza. Usare responsabilmente lo smartphone oggi è necessario".
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