**Migranti: risoluzione opposizioni, necessaria ratifica Camere protocollo Italia-Albania**
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Roma, 21 nov. (Adnkronos) - "Il protocollo firmato tra il Governo italiano e il Governo albanese 'per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria', di cui solo da pochi giorni risulta disponibile un testo ufficiale, pubblicato sul sito del Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale, a differenza di quanto avvenuto nell’immediatezza da parte del Governo albanese, prevede aspetti di cruciale rilievo sul piano giuridico e immigratorio". Si legge nella risoluzione sottoscritta da Pd, Iv, Azione, Avs, Più Europa. "In particolare, tale accordo prevede la creazione, in territorio albanese, di alcune strutture gestite dalle competenti autorità italiane 'secondo la pertinente normativa italiana ed europea', stabilendo altresì che le eventuali controversie tra tali autorità e i migranti accolti nelle strutture in territorio albanese siano sottoposte alla giurisdizione italiana". "Tali considerazioni sollevano gravissimi dubbi riguardo alle affermazioni sin qui rese da autorevoli esponenti del Governo in merito alla circostanza che tale accordo non necessiterebbe di essere ratificato dal Parlamento sulla base di quanto previsto dall’articolo 80 della Costituzione, trattandosi di un Accordo che senza dubbio pone oneri anche consistenti per l’Italia e necessiterà di modifiche legislative per consentirne l’attuazione. Per di più, la mancata ratifica dell’accordo con legge, pregiudicherebbe anche il possibile vaglio di legittimità della Corte costituzionale". "Né -si legge ancora nella risoluzione delle opposizioni- gli atti internazionali citati dal Governo a sostegno della non necessarietà della ratifica parlamentare appaiono sufficienti ad escludere la ratifica parlamentare, trattandosi dell’Accordo di amicizia tra Italia e Albania firmato nel 1995 e ratificato con legge nel 1998, che prevede solo un generico riferimento al tema migratorio in relazione prevalentemente al mercato del lavoro stagionale, e del Protocollo firmato tra i rispettivi Ministri dell’Interno nel 2017 limitato a forme di collaborazione tra ministeri dell'interno su temi specifici e non riconducibili all'esternalizzazione del sistema di accoglienza italiano". "La previsione che i migranti soccorsi dalle autorità militari italiane siano portati in territorio albanese, non essendo finora mai stato previsto che i migranti soccorsi in mare potessero essere trattenuti in strutture poste al di fuori dei confini nazionali ed europei, presenta molti profili che potrebbero pregiudicarne la legittimità e l’efficacia; il protocollo sembra configurare un atto di respingimento, pratica vietata non solo dalle norme internazionali, ma anche da quelle dell’Unione europea e dalla Cedu, mentre la Commissione europea non prevede una possibile un’applicazione extraterritoriale delle regole europee; infine, non può non rilevarsi la circostanza per la quale, a differenza delle annunciate intenzioni del nostro Governo, quello albanese abbia approvato la proposta di legge di ratifica dell’accordo in questione, per sottoporla al vaglio del proprio Parlamento". La risoluzione "impegna il Governo a presentare alle Camere, ai sensi dell’articolo 80 della Costituzione, la proposta di legge di autorizzazione alla ratifica del 'Protocollo tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio dei Ministri della Repubblica di Albania per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria' e dei relativi allegati, con i relativi adeguamenti del nostro ordinamento riguardo la disciplina in materia di immigrazione e di tutela giurisprudenziale; ad accertare la nullità di tutti i provvedimenti del Governo e dei singoli Ministeri, i quali siano connessi, conseguenti e attuativi del medesimo Protocollo, prima della data di entrata in vigore della legge di ratifica".