I nostri soldi
Buste paga, chi guadagnerà di più con gli sconti fiscali: le fasce, gli aumenti, i calcoli e i settori coinvolti
Il pacchetto complessivo vale 4,2 miliardi di euro, e punta a sostenere soprattutto il ceto medio e i redditi medio-bassi, con misure che vanno dal taglio dell’Irpef a incentivi per straordinari, premi di produttività e rinnovi contrattuali
La promessa del governo era chiara: più soldi in tasca ai lavoratori. Con la nuova legge di Bilancio arrivano diversi interventi mirati a ridurre la pressione fiscale, ma non tutti potranno beneficiarne allo stesso modo. Il pacchetto complessivo vale 4,2 miliardi di euro, e punta a sostenere soprattutto il ceto medio e i redditi medio-bassi, con misure che vanno dal taglio dell’Irpef a incentivi per straordinari, premi di produttività e rinnovi contrattuali.
Irpef ridotta al 33% per i redditi medi
Il provvedimento principale riguarda la riduzione dell’aliquota Irpef intermedia: dal 2025 chi guadagna tra 28mila e 50mila euro vedrà scendere l’imposta dal 35% al 33%. Secondo le stime contenute nella Relazione tecnica, il risparmio medio annuo sarà di circa 440 euro per lavoratore. Il vantaggio, in parte, si estende anche ai redditi più alti (fino a 200mila euro) grazie alla natura progressiva dell’imposta. In tutto, il taglio interesserà oltre 13 milioni e mezzo di contribuenti.
Agevolazioni per straordinari, notturni e festivi
Una novità importante riguarda chi lavora oltre l’orario ordinario o nei turni più impegnativi. Le ore di straordinario, notturne o festive saranno tassate con un’imposta agevolata del 15%, invece di rientrare nelle aliquote ordinarie. Due però i limiti previsti:
- l’agevolazione copre al massimo 1.500 euro di straordinari annui;
- spetta solo a chi ha un reddito inferiore a 40mila euro.
Secondo le proiezioni del Ministero dell’Economia, ne trarranno vantaggio circa 2,3 milioni di lavoratori, in particolare nei settori della sanità, logistica, grande distribuzione e manifattura.
Premi di risultato quasi esentasse
Scende ancora la tassazione sui premi di produttività, che passa dal 5% all’1%. L’agevolazione si applica a chi guadagna fino a 80mila euro l’anno e riguarda bonus fino a 5mila euro, soglia aumentata rispetto ai precedenti 3mila. Tradotto: un premio di 5mila euro comporterà appena 50 euro di tasse. Il beneficio riguarda in particolare impiegati e tecnici del settore privato, circa 250mila lavoratori in totale.
Sconto fiscale sui rinnovi contrattuali
La manovra introduce anche una tassazione agevolata del 5% sugli aumenti di stipendio derivanti dai rinnovi contrattuali. Lo sconto, però, è riservato ai dipendenti del settore privato con redditi fino a 28mila euro lordi annui. Le stime parlano di circa 3,3 milioni di beneficiari, prevalentemente impiegati nel commercio, nei servizi e nell’industria leggera.
Chi resta escluso
Le nuove misure non coinvolgono tutti. Restano esclusi i lavoratori con redditi oltre i 40mila euro per quanto riguarda la detassazione degli straordinari, e chi supera gli 80mila euro non potrà beneficiare dello sconto sui premi di risultato. Anche i dipendenti pubblici restano fuori dal taglio sui rinnovi contrattuali, riservato esclusivamente al privato.
.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=dc4e5f5)