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Care e ora assai agitate le acque delle province di Grosseto e Siena

di Verdiana Corbianco

	La presentazione dell’operazione di sostituzione del logo di Acque
La presentazione dell’operazione di sostituzione del logo di Acque

Fa discutere l’operazione del nuovo logo di Acquedotto del Fiora

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GROSSETO. Il rebranding di Acquedotto del Fiora agita le acque del gestore idrico. La società ha concluso il suo tour di due giorni in occasione della presentazione del nuovo logo. Una tappa in zona Amiata, l’altra a Siena e - infine - l’ultima a Grosseto, per presentare il restiling. «La nostra nuova identità visiva – ha detto il presidente di Adf Roberto Renai, presentando l’iniziativa – è frutto di un percorso di condivisione sia all’interno dell’azienda, sia con la comunità servita e rafforza ancora di più il legame con il territorio».

L’operazione del nuovo logo partirà ufficialmente lunedì 27 ottobre, con la sostituzione progressiva del vecchio. Per qualche mese i due loghi andranno di pari passo, fino alla completa sostituzione. Con il nuovo logo per i cittadini non cambiano le modalità di servizio, né quelle di contatto, con canali e recapiti attualmente in uso invariati. Nel corso della presentazione il presidente si è soffermato sui rapporti - definiti «ottimi» - con il socio industriale, Acea, che controlla il 40% della società. Un rapporto che però idilliaco, in base a molti indizi, non appare. La contrarietà del Gruppo, che è il primo operatore idrico d'Italia e che in Toscana ha investito 3 miliardi negli ultimi 10 anni e che prevede ulteriori investimenti nel prossimo triennio, si è manifestata rispetto a un costo ritenuto inutile e controproducente. Posizione che è stata espressa in Cda attraverso il voto del suo rappresentante. Acea avrebbe ritenuto più giusto impiegare quelle risorse per migliorare la qualità del servizio o per fare investimenti sulle reti o per la riduzione dei costi delle bollette idriche che, nelle province di Siena e Grosseto, oltre che nella zona dell’Amiata - per un totale di 55 comuni - sono le più salate della Toscana e tra le più care d’Italia. Discrasie, in questo senso, emergerebbero anche dalla cifra investita nell’operazione di rebranding: 150mila euro secondo il presidente Renai. Ma la cifra indicata nelle carte societarie ammonta a più del doppio, circa 330mila euro. Per il presidente Renai «questo rinnovamento rappresenta un passo importante verso un futuro orientato al cambiamento, dove l'innovazione affonda le radici nella stessa mission aziendale che assume ora ancora più significato. Lavoriamo per il benessere della comunità e del territorio».

Nel quadro complessivo i temi dialettici, evidentemente, non mancano. Così come non sono mancati in passato. Risale soltanto alla scorsa estate, per esempio, la promozione a dirigente di due figure vicine al presidente, comunque lontane dal territorio nel quale opera Acquedotto del Fiora. Una di queste originaria di Benevento, l’altra di Firenze. Oltre a questo il nuovo contratto di consulenza manageriale esterna per la gestione delle risorse umane.

La nuova avventura d’immagine di Acquedotto del Fiora sembra dunque dover fare i conti con qualche discrasia. Acquedotto del Fiora gestisce il servizio idrico integrato in 55 comuni, i 28 della provincia di Grosseto e 27 in provincia di Siena. La rete, tra acquedotto e fognatura, è di quasi 10mila chilometri, equivalente alla distanza che intercorre tra Firenze e Pechino, con più di tremila impianti gestiti. Il territorio servito è di circa 8mila chilometri quadrati, per una popolazione residente complessiva di più di 400 mila abitanti, con una densità di circa 52 abitanti per chilometro quadrato. Utenti che confidano di non dover ulteriormente migliorare la loro leadership nella classifica delle bollette più costose.
 

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