Comunicati sindacali
Oggi (domenica 12 ottobre) Il Tirreno non è uscito in edicola e sabato il sito non è stato aggiornato per lo sciopero dei giornalisti, deliberato all'unanimità (46 voti su 46 presenti) dall'assemblea dei redattori che si è svolta nella mattinata di sabato dopo la contestazione disciplinare firmata dal presidente di Sae Toscana Maurizio Berrighi e arrivata a un componente del Comitato di redazione, per una situazione che lo vedeva impegnato nelle sue prerogative sindacali. Provvedimento gravissimo e del tutto ingiustificato.
L'assemblea, alla quale sono intervenuti la segretaria generale della Federazione nazionale della stampa, Alessandra Costante, e il presidente dell'Associazione Stampa Toscana, Sandro Bennucci, chiede il ritiro immediato del provvedimento, ritenuto ritorsivo anche in relazione alla causa di cui è atteso il provvedimento del giudice del lavoro di Livorno intentata dall'Ast e dal Cdr a Sae Toscana per comportamento antisindacale, per la chiusura della redazione di Viareggio e per i carichi di lavoro non consentiti dall'accordo ministeriale sugli ammortizzatori sociali del 31 marzo 2025. L'azione sindacale continuerà fino a quando il provvedimento sarà ritirato.
Dopo l'indizione dello sciopero e il comunicato sindacale, Sae ha ribadito nei confronti del collega gravissime accuse parlando di "macroscopica violazione dei doveri di diligenza, correttezza e lealtà" e continuando a far intendere che questa presunta violazione sia stata commessa nell’ambito dell’attività lavorativa e non durante un’attività sindacale, stravolgendo così ancora una volta la verità dei fatti.
Diventa pertanto necessario spiegare pubblicamente quale sia la condotta contestata e quali siano stati i fatti.
Al collega viene contestata la diffusione di uno screenshot di una conversazione personale tra il direttore generale e il capo del personale di Sae. Quella conversazione però non è stata divulgata dal sindacalista ma pubblicata direttamente dallo stesso direttore generale di Sae durante una conciliazione sindacale online a cui partecipavano sei persone, tra cui il collega nelle sue vesti di sindacalista in assistenza di un redattore prepensionando, il presidente del sindacato regionale dei giornalisti, l'avvocato del sindacato dei giornalisti e il redattore prepensionando, oltre al direttore generale e al capo del personale.
Quel documento, riprodotto pubblicamente in video dal direttore generale durante la riunione, non è stato peraltro diffuso dai presenti a nessun altro al di fuori dei partecipanti all'incontro, ma semplicemente e doverosamente utilizzato dall'avvocato dei giornalisti nell'ultima udienza per la causa contro Sae Toscana pendente al tribunale del lavoro di Livorno per condotta antisindacale.
Nel documento diffuso dal direttore generale infatti si deridevano e offendevano i tre rappresentanti sindacali e il giornalista prepensionando intervenuti alla riunione ("in 4 non ne fanno uno normale"), confermando ancora una volta la mancanza di rispetto e l'atteggiamento denigratorio e delegittimante del management di Sae verso i lavoratori e i loro rappresentanti.
Da parte di Sae ci si sarebbe aspettati una lettera di scuse e un richiamo al management (lo stesso che aveva definito il periodo di maternità di una collega "gestazione da elefante" o che aveva rappresentato il lavoro dei giornalisti del Tirreno come un "copia e incolla di comunicati") e invece è arrivata una durissima contestazione disciplinare al sindacalista. Arrivando finanche alla minaccia della richiesta di un risarcimento danni.
L’assemblea dei redattori de “Il Tirreno” ha approvato una seconda giornata di sciopero per la giornata di oggi (lunedì 13 ottobre) revocabile solo nel caso in cui l’azienda revochi entro la mezzanotte del 12 ottobre il procedimento disciplinare emesso a carico del componente del Cdr.
L’Assemblea ha inoltre votato all'unanimità lo stato di agitazione, col blocco degli straordinari e lo stop alla produzione degli inserti (già oggi non è in edicola l'inserto Gusto).
Le giornaliste e i giornalisti del Tirreno sono fortemente preoccupate e preoccupati non solo per il provvedimento disciplinare minacciato, ma anche per le prospettive di nuovi e pesanti tagli e per una possibile riorganizzazione che potrebbe avere gravi conseguenze per la tenuta del giornale a fronte di mancati investimenti e di un piano di rilancio. Tutto questo in un quadro di delegittimazione della rappresentanza sindacale.
Contemporaneamente, l’Associazione Stampa Toscana, sempre con il sostegno della Fnsi, diffida la Sae Toscana Srl dal continuare a intraprendere iniziative che hanno il solo scopo di delegittimare e colpire i giornalisti dirigenti sindacali. L’atteggiamento ritorsivo adottato nei confronti del componente del Cdr, che ha testimoniato all’udienza nel procedimento ex art 28 dello statuto dei lavoratori promosso dal sindacato, rappresentato dalla contestazione disciplinare ricevuta dallo stesso ieri non può essere accettato.
Colpire un sindacalista nell’esercizio delle sue funzioni – il collega infatti assisteva un altro collega in una conciliazione sindacale – è un atto gravissimo motivo per cui l’associazione stampa Toscana proclama nei confronti della Sae Toscana Srl lo stato di agitazione sindacale in difesa dei propri iscritti e dirigenti.
L’Assemblea dei redattori del Tirreno
Il Comitato di redazione del Tirreno
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La Federazione Nazionale della Stampa e l’Associazione Stampa Toscana, riguardo alla "contestazione disciplinare” avviata nei confronti del Collega componente del Cdr de Il Tirreno,
ribadiscono l'assoluta pretestuosità e ritorsività dell’iniziativa editoriale, vera gravissima manifestazione di una condotta aziendale volta a colpire la libertà sindacale e i suoi rappresentanti, offendendoli e dileggiandoli, al solo fine di delegittimarne l’azione.
Le durissime accuse che SAE Toscana s.r.l. ha mosso nei confronti del collega destinatario della contestazione disciplinare, riferendosi a una sua “macroscopica violazione dei doveri di
diligenza, correttezza e lealtà”, sono del tutto destituite di fondamento. Al collega viene contestata la produzione e diffusione dello screenshot di una conversazione personale tra il direttore generale e il capo del personale. Ciò è falso. Durante una riunione di Conciliazione in modalità telematica con il presidente dell'Associazione Stampa Toscana in veste di conciliatore, il direttore
generale metteva, forse volontariamente, in video, accanto al verbale di conciliazione, lo stralcio di una chat che si scambiava con il capo del personale, nella quale lo stesso presidente AST, il collega del Cdr e il legale di AST erano denigrati pubblicamente alla presenza dell’iscritto, che stava partecipando alla Conciliazione, in una fase delicata della stessa. Nella chat c'era scritto testualmente, riferendosi agli interlocutori: "Di quattro non ne fanno uno normale".
Non basta: nella stessa schermata, rimasta visibile a tutti gli interlocutori collegati per quasi due minuti, lo stesso direttore generale chiedeva al capo del personale se avesse informato due componenti del Cdr che sarebbero stati chiamati a fare gli "informatori-testimoni" a discarico dell'Azienda nella causa intentata da Ast, a nome del corpo redazionale de "Il Tirreno", contro l'editore SAE davanti al Tribunale del lavoro di Livorno.
Tale condotta dimostra inequivocabilmente l’intenzione di SAE Toscana di delegittimare l’organizzazione sindacale davanti agli occhi dei propri iscritti. Quel documento, visibile a tutti coloro
che partecipavano alla conciliazione, in ragione della funzione conciliativa svolta in quel contesto dall’Associazione Stampa Toscana, è stato successivamente prodotto nel fascicolo del procedimento davanti al Tribunale di Livorno, a conferma della considerazione che l’Azienda ha nei confronti della rappresentanza sindacale.
Da come si è svolto il “fatto” ne deriva l’assoluta infondatezza e pretestuosità dell’accusa rivolta da SAE Toscana al proprio giornalista componente del CDR. Invece che criticare e chiedere scusa
per la condotta dei propri dirigenti, SAE Toscana dimostra ulteriormente la sua insofferenza nei confronti degli organismi sindacali, soprattutto quando chi ne fa parte si rende disponibile a raccontare la verità dentro un’ aula di Tribunale davanti al Giudice del Lavoro.
Non potendo colpire il presidente AST, né il legale del Sindacato, SAE Toscana ha diretto la sua azione nei confronti del proprio giornalista, incurante del ruolo sindacale che stava pienamente esercitando in quel momento, ma soprattutto accusandolo di una condotta che lo stesso non ha mai tenuto. I dirigenti sindacali, nel riservarsi azioni legali a loro tutela di fronte alle offese ricevute, invitano di nuovo SAE Toscana a ritirare la contestazione disciplinare.
Fnsi, Ast col Cdr del "Il Tirreno" ringraziano le associazioni regionali di stampa, i coordinamenti e le conferenze dei Cdr, i Comitati di redazione, l'Ordine nazionale dei giornalisti, gli Ordini regionali e la Cgil Toscana per le straordinarie dimostrazioni di vicinanza e di solidarietà. E annunciano per il 13 ottobre 2025, una manifestazione con presidio dei giornalisti de "Il Tirreno", alle 15,30, in piazza Duomo, a Firenze, davanti alla presidenza della giunta regionale della Toscana. Interverranno anche la segretaria generale della Fnsi, Alessandra Costante, il presidente dell'Ordina nazionale dei giornalisti, Carlo Bartoli, il presidente dell'Ordine regionale, Giampaolo Marchini. Tutti i colleghi che vorranno partecipare saranno i benvenuti.
L’Associazione Stampa Toscana
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana