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Scade il concordato preventivo, l’ultima chance. Data e scenari: cosa c’è da sapere


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(foto di repertorio)

Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo: «Banche e cartelle, intesa possibile»

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ROMA. Si chiude oggi – 30 settembre – la finestra per aderire al concordato preventivo biennale, il patto con il fisco che punta a far mettere in regola professionisti e imprese favorendo l’adempimento spontaneo.

«Verrà mantenuta la scadenza», ha detto il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, chiudendo così all’ipotesi di una proroga, «stiamo vedendo i risultati, potremmo fare un bilancio domani perché è chiaro che gli elementi li acquisiremo solamente quando si chiude la partita».

Nei giorni scorsi, Leo che è stato tra gli ideatori del concordato, non si era sbilanciato sull’esito di questa nuova tornata, sottolineando che «di solito i contribuenti che vogliono avvalersi di questi istituti sfruttano gli ultimi giorni per valutare».

Parole che in qualche modo frenano le aspettative. Nelle intenzioni del governo il gettito del concordato dovrebbe consentire di ottenere una riserva utile a finanziare altre misure fiscale nella manovra. Lo scorso anno il Tesoro puntava a incassare 2, 5 miliardi utili per il taglio della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33%, l’asticella invece si era fermata più in basso, a 1, 6 miliardi con 600mila adesioni su una platea potenziale di 4, 5 milioni di contribuenti.

L’esito della nuova edizione si sarà nei prossimi giorni. Resta ferma da parte del Governo l’intenzione di intervenire sull’Irpef. «Tutta la maggioranza si sta concentrando sul ceto medio, ora vediamo come trovare le risorse perché tutto è legato a questo aspetto», ha però ribadito Leo.

Il taglio dell’Irpef dal 35% al 33% per i redditi fino a 50mila euro, e non più fino a 60mila euro che sarebbe più dispendioso allargando di poco la platea. «È una delle ipotesi». Insomma, «il lavoro è in corso».

Il nodo però non sono solo le coperture, ma anche politico. Occorre mediare in una maggioranza dove ci sono spinte in direzioni diverse. Prova ne è lo scontro aperto tra Forza Italia e Lega su banche e cartelle, con gli Azzurri che non vogliono sentir parlare di “prelievi” dedicati per gli istituti di credito e i leghisti che puntano a rottamare ancora le vecchie cartelle.

Proprio sulla rottamazione interviene Leo. «Ci sono diversi temi sul tappeto, vedremo di trovare una sintesi in accordo con tutte le forze di maggioranza», ha aggiunto il viceministro. Mentre per quanto riguarda il discorso degli extra profitti delle banche «abbiamo detto che ci si siederà a un tavolo e come abbiamo fatto l’anno scorso si potrà fare quest’anno. In massima condivisione vedremo di trovare delle soluzioni».

Il sindacato rilancia sulla detassazione delle tredicesime. «Chiederemo al Governo la detassazione delle tredicesime per i lavoratori ed i pensionati già nelle buste paga di dicembre di quest’anno». Lo ha annunciato la segretaria generale Cisl Daniela Fumarola ieri a Radio1.

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