Il ministro Giuli agli Uffizi omaggia Spadolini e si smarca su Massini: «Colpa della governance»
«Non c’è molto da dire, ha deciso la commissione tecnica». Ma la sindaca di Firenze ribatte: «I punteggi vengono dati sul programma»
FIRENZE. Quello di oggi, 21 giugno, era un giorno di festa per la cultura, e se siamo a Firenze, la festa della cultura diventa festa della città. Due gli eventi in calendario, da un lato l’apertura all’Archivio di Stato della mostra “Giovanni Spadolini e la nascita del ministero della Cultura. L’uomo e l’eredità”, in occasione del centenario della nascita dello statista, e dall’altro la rimozione della gru che dal quasi 20 anni sovrastava gli Uffizi (dominando la skyline fiorentina). Due momenti importanti, celebrati alla presenza del ministro della Cultura Alessandro Giuli. Una (doppia) festa dicevamo, ma sulla quale non poteva aleggiare l’ombra del possibile declassamento del Teatro della Pergola da “teatro nazionale”. Una scelta del ministero della Cultura appunto, interpretata come una presa di posizione contro il nuovo direttore artistico, lo scrittore Stefano Massini, e contro la sindaca di Firenze Sara Funaro che lo aveva scelto al posto di Marco Giorgetti, che guidava il teatro da lunghissimo tempo. Una decisione che appena 24 ore prima aveva portato in piazza lo stesso Massini e la sindaca per protestare, davanti a 300 persone, contro la scelta del Ministero.
Inevitabile quindi come tra l’incontro sulla terrazza degli Uffizi, finalmente liberati da quel mostro di metallo, e la visita mattutina all’Archivio di Stato, fuori dai momenti istituzionali il discorso cadesse anche sul caso “Pergola”, al di là dei ringraziamenti ufficiali rivolti dalla sindaca anche al ministero della Cultura per l’inaugurazione della mostra su Spadolini («Il ministero per i Beni Culturali, da lui voluto e istituito cinquant’anni fa – ha detto Funaro ricordando la figura di Spadolini – rappresenta uno dei lasciti più significativi della sua attività pubblica. Una scelta che testimonia la consapevolezza, allora come oggi attualissima, che la cultura non sia un bene accessorio, ma una componente essenziale della vita democratica») . Stimolato dalle domande a margine degli eventi il ministro Giuli è comunque intervenuto sulla vicenda: «Se parleremo con la sindaca Funaro del Teatro della Toscana? Mi sembra che abbia già parlato abbastanza in piazza (la manifestazione di venerdì ndr) . Se la sindaca vorrà affrontare le questioni nelle sedi opportune lo farà, ma mi sembra che per ora ci sia stato un giudizio fornito dalla commissione dei tecnici rispetto al quale la sindaca ha già detto quello che pensa. Quando uscirà il verbale? Lo decideranno i tecnici».
Quindi, a proposito delle parole di alcuni esponenti toscani di FdI per i quali Massini sarebbe «una vittima del Pd», il ministro ha risposto che «Massini è uno dei più grandi artisti, è un patrimonio dell’Unesco, della qualità teatrale, intellettuale. Vorrei fosse messo nelle migliori condizioni per lavorare e temo che l’attuale governance della Pergola non sia in grado di farlo. Ma sicuramente da parte mia massima stima nei confronti di Massini, massimo impegno per metterlo nelle condizioni migliori per esprimere le sue immense qualità. Quand’anche fosse insoddisfatto, quand’anche ci indirizzasse parole non di miele la considero una licenza poetica di un grandissimo artista».
«Mi sembra che la risposta sulla governance non c’entri niente con quello che è uscito sulla commissione, lo inviterei ad approfondire di più – questa la replica della sindaca Funaro – la decisione ventilata di declassamento si riferisce alla programmazione che è stata presentata, per cui alla programmazione artistica. Non riesco a capire cosa voglia dire con la governance. Il tema non è quello. I punteggi che vengono dati vengono dati sul programma che viene presentato, sulla qualità del programma: forse farebbe bene a informarsi meglio».