Esplosione a Calenzano, distributori a secco e costretti a chiudere: finiti gasolio e benzina da Eni
Le conseguenze del drammatico incidente, tra lo choc dei lavoratori e le scorte limitate
PRATO. Diversi i distributori di carburante che questa mattina si sono visti costretti a chiudere per aver esaurito gasolio e benzina. L’esplosione nel deposito Eni di Calenzano, il sequestro del sito e lo shock subito dai tanti colleghi dei camionisti deceduti hanno creato una serie di condizioni che hanno fatto rallentare l’approvvigionamento soprattutto di quei distributori che hanno un contratto di esclusiva con l’Eni.
Scorte finite in poco tempo
E a subirne le conseguenze più immediate sono stati da una parte quei distributori che lavorano molto e che quindi hanno finito le scorte in poco tempo, vedi il caso del distributore Conad a Maliseti dove già dalla mattina alle 9 veniva erogato solo il gpl essendo esaurito il gasolio e la benzina super, e dall’altra quelli più piccoli che con depositi più limitati sono andati a loro volta in breve all’esaurimento, vedi il distributore Eni in via Pistoiese a Narnali.
Lo choc dei lavoratori
«Sì, ci sono stati dei ritardi ma già domani (venerdì 13 dicembre, ndr) si dovrebbe tornare alla piena normalità» ad affermarlo è Roberto Tegas, presidente Confartigianato trasporti Toscana. «E’ chiaro che la chiusura del sito di Calenzano ha provocato un sovraccarico di lavoro sul sito di Livorno e su quelli dell’Emilia Romagna», aggiunge Roberto Tegas. Mercoledì infatti i rifornimenti sono arrivati da Piacenza e Ravenna e con quantitativi dimezzati rispetto alle richieste ordinarie giornaliere. Ma c’è anche il fatto che molti autotrasportatori, hanno avuto un forte shock per la tragedia e hanno risposto con più difficoltà alle richieste di riprendere il lavoro.
«A livello psicologico è evidente che soprattutto i colleghi che conoscevano le vittime e che a loro volta si rifornivano a Calenzano, non siano risaliti a cuor leggero sulle autocisterne. Hanno pensato soprattutto che avrebbero potuto essere loro le vittime. Qualcuno si è salvato perché era ripartito una manciata di minuti prima dell’esplosione, oppure avrebbe dovuto arrivare poco dopo a fare rifornimento – dice ancora Tegas – E a questo proposito intanto come Confartigianato Trasporti Toscana ci stringiamo attorno alle famiglie delle vittime e vogliamo esprimere la nostra più profonda vicinanza e solidarietà. Auguriamo inoltre una pronta e completa guarigione ai feriti che stanno ancora lottando in ospedale. La sicurezza dei lavoratori deve essere una priorità assoluta, e tragedie come questa ci impongono di agire con maggiore determinazione».
E tornando ai ritardi nell’approvvigionamento dei distributori Eni, «E’ chiaro che tutti coloro che si rifornivano a Calenzano sono andati a rifornirsi a Livorno e questo ha creato un ingolfametno e degli inevitabili ritardi».