Il Tirreno

Toscana

L’intervista

Turismo e prezzi in Toscana, la sociologa Paone: «Di questo passo il ceto medio potrà permettersi solo gite fuori porta»

di Barbara Antoni
Turismo e prezzi in Toscana, la sociologa Paone: «Di questo passo il ceto medio  potrà permettersi solo gite fuori porta»

L’analisi della docente di Sociologia dell’ambiente e del territorio all’Università di Pisa: «L’offerta turistica è sempre più tarata su redditi alti e offre soprattutto lavoro precario»

3 MINUTI DI LETTURA





«In Italia, quindi anche in Toscana, una progressiva polarizzazione della ricchezza. Anche i rapporti di Oxfam dicono questo: poche famiglie detengono i patrimoni maggiori, e dall’altra parte cresce la povertà assoluta».

Due poli molto (e sempre più) distanti: è chiaro il senso della riflessione della professoressa Sonia Paone, docente di Sociologia dell’ambiente e del territorio presso l’Università di Pisa.

«C’è molto lavoro povero oggi, che non tutela e non consente di avere risparmi, mentre molte spese aumentano e quelle per le vacanze sono sempre più difficili da sopportare», continua l’analisi.

Professoressa Paone, di questo passo, per quanto tempo ancora una famiglia media potrà concedersi il lusso di una giornata al mare?

«Per poco. La tendenza all’impoverimento, per il ceto medio, è un fenomeno che si è acuito dopo la pandemia, ma non vedo margini di miglioramento. L’offerta turistica poi è sempre più tarata su redditi alti; per chi ha redditi bassi ci saranno sempre meno possibilità di permettersi le vacanze, anche se sono molto più brevi oggi che in passato:».

Da una parte gli eventi vip, come quelli di ieri tra Viareggio e Forte dei Marmi, dall’altra le famiglie che stanno attente al singolo euro. Qual è il segnale che arriva?

«Il turismo riflette la polarizzazione che c’è nella ricchezza. La Toscana è molto richiesta per eventi vip: la tendenza ricalca ciò che caratterizza lo stile dei ricchi di oggi: mediatizzare ciascun evento della vita quotidiana. Il turismo in Toscana sta diventando l’asse su cui si punta molto, ma offre per lo più lavoro precario, saltuario, poco tutelato».

Come studiosi delle dinamiche sociali, quali input state ricevendo da uno scenario che sta evolvendo sempre più verso poli così distanti?

«Ad esempio, se guardiamo agli studenti universitari, posso dire che oggi molti lavorano per mantenersi agli studi. È aumentato il numero gli studenti lavoratori giovani: fanno di solito lavoretti stagionali o precari».

Ieri il matrimonio di Paolo Ciavarro e Clizia Incorvaia in Versilia, nei giorni scorsi quello di Cecilia Rodriguez e Ignazio Moser nella villa Medicea di Carmignano: eventi del genere qualificano o dequalificano la Toscana?

«Il turismo storicamente è nato dalle mode aristocratiche. Credo che la Toscana, per la sua storia e le sue tradizioni non abbia bisogno di questi eventi, ma di riflettere su quale modello di sviluppo territoriale sia più sostenibile oltre che desiderabile. Eventi come i matrimoni vip rendono appetibile il sogno di una vacanza o di una dimora in Toscana per fasce alte della popolazione, non hanno un impatto positivo sui territori. Ma soprattutto la Toscana si può promuovere in altri modi».

Quali sensazioni lasciano gli eventi glamour alle persone comuni?

«A volte creano desiderio di emulazione, ma per lo più lasciano nulla, sono solo un momento di vacua spettacolarizzazione».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le notizie del momento
Il caos

Parigi, la festa-Champions si trasforma in guerriglia: 17enne muore accoltellato. Ci sono oltre 500 arresti

Sani e Belli