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Edilizia, la nuova laurea triennale all’università di Firenze

di Elena Andreini
Edilizia, la nuova laurea triennale all’università di Firenze

Istituito il corso “Tecniche e tecnologie per le costruzioni e il territorio”: è a numero chiuso

01 giugno 2024
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L’Università di Firenze guarda all’Europa e si rinnova accogliendo richieste di corsi di laurea adeguati al mondo del lavoro che sta cambiando. L’offerta formativa punta l’attenzione su un nuovo corso di laurea triennale con protagonista l’ambiente e il territorio. Il corso di prossima approvazione ministeriale è quello in “Tecniche e tecnologie per le costruzioni e il territorio” professionalizzante con la caratteristica di permettere un veloce inserimento nel mondo del lavoro e abilitante alla professione del Geometra e del Perito industriale, edile. Le iscrizioni sono aperte fino all’11 luglio. Presidente del nuovo corso di laurea è Lorenzo Cappietti.

Professor Cappietti, come nasce il corso di laurea?

«Il corso nasce su richiesta dei collegi di geometri a fronte dei nuovi decreti che sono stati fatti in merito alle lauree professionalizzanti e abilitanti alle professioni. Il corso, in acronimo Lp02, è quello che può abilitare la professione di geometra o periti laureati. A fronte di questa possibilità aperta dalle norme, i collegi dei geometri e dei periti si sono mossi manifestando all’Università di Firenze l’interesse all’avvio del corso di laurea abilitante all’Ateneo fiorentino. C’è stato un percorso che poi ha trovato altri collegi interessati a questa proposta nuova, che si auspicava fosse aperta presso l’ateneo di Firenze, quindi il collegio geometri di Arezzo, quello di Firenze che è stato il primo, quello di Prato e di Pistoia e l’ordine dei periti laureati di Firenze e ora stiamo concludendo l’iter per la convenzione con l’Istituto Geografico militare».

È un corso a numero chiuso?

«È obbligatorio, in base ai decreti che istituiscono questo tipo di lauree, deve essere a numero chiuso su base locale. Cio significa che gli Atenei decidono il numero massimo di studenti iscrivibili sulla base della sostenibilità di docenti, di aule e di altro. L’Ateneo di Firenze ha aperto a 30 iscritti».

Cosa significa corso professionalizzante?

«Significa che i laureati possono, immediatamente dopo la laurea, iscriversi a un albo di collegio professionale dei geometri e geometri laureati o se seguiranno il percorso di perito industriale potranno iscriversi all’albo dell’ordine dei periti industriali e periti industriali laureati. Anche i periti industriali si occupano anche di ambiente e territorio».

A chi, in particolare, si rivolge il corso?

« È un’offerta didattica particolarmente dedicata ai diplomati degli istituti tecnici di costruzione ambiente e territorio, in modo da approfondire e trarre il meglio dalla loro formazione di scuola superiore. E comunque, chi si iscrive a questo corso può venire da più esperienze di studio. Già dal primo anno si studiano materie caratterizzanti come l’estimo, la topografia, il disegno, il diritto».

Quali sono le caratteristiche del corso?

«Con questi corsi non c’è bisogno di fare tirocinio e al termine del percorso di studi e non devono fare altro che iscriversi all’albo. Si risparmiano un tirocinio post diploma di 18 mesi e un superamento dell’esame di abilitazione all’esercizio della professione di geometra che si tiene una o due volte l’anno, ciò significa che dopo il diploma occorrono due anni. Invece con questo percorso universitario si accorciano i tempi e si fornisce una preparazione superiore».

Come sono articolati i tre anni di studio?

«Dovendo formare un tecnico polivalente queste classi di laurea strutturano il corso in tre macroattività didattiche: i corsi di insegnamento frontale, un pari impegno di ore di laboratorio e di tirocini pratici valutativi. Il primo anno è dedicato all’attività didattica frontale ed è previsto anche un laboratorio, nel primo semestre del secondo anno si concludono gli insegnamenti, nel secondo semestre si tengono i laboratori, nel terzo anno l’attività dominante è il tirocinio pratico valutativo. Il tirocinio, di sei mesi, permetterà agli studenti di entrare nelle realtà professionali o d’impresa con un progetto formativo condiviso tra l’Università e il soggetto ospitante. Al termine del tirocinio pratico valutativo gli studenti dovranno affrontare una commissione paritetica con docenti e membri designati da collegi ed ordini, che fornirà un giudizio idoneo o non idoneo, ma non un voto. Raggiunto il giudizio di idoneità lo studente sarà ammesso alla prova finale e cioè all’esame di laurea».


 

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