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Morto alla fine del concerto, chi è il presunto aggressore fermato. L’analisi del video: dalla lite al cazzotto

di Matteo Leoni

	Il pugno, in alto il presunto aggressore e sotto la vittima
Il pugno, in alto il presunto aggressore e sotto la vittima

Nel mirino degli investigatori un operaio addetto al palco: sarebbe stato lui a colpire con un pugno il 47enne di Pistoia. L’accusa è omicidio preterintenzionale. Sotto indagine c’è anche un’altra persona

14 aprile 2024
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FIRENZE. Gli si è piazzato alle spalle e lo ha colpito con un violentissimo colpo alla nuca, che lo ha fatto volare a terra. Un uomo di 49 anni, Senad Ibrahimi, cittadino italiano di origine straniera, è stato fermato nella notte tra venerdì e sabato con l’accusa di omicidio preterintenzionale per la morte di Antonio Morra, l’operaio residente a Pistoia, di 47 anni, aggredito giovedì sera intorno alle 23 mentre usciva dal Mandela Forum di Firenze alla fine del concerto dei Subsonica. Ibrahimi, residente a Firenze proprio nei pressi del Mandela, lavorava lì come operaio addetto al montaggio e allo smontaggio dei palchi.

Il video

A incastrarlo è stato un video ripreso dalle telecamere di sorveglianza della struttura, che ha immortalato tutta la scena. La dinamica, immortalata dagli occhi elettronici, è stata anche confermata da alcune testimonianze raccolte dai poliziotti della squadra mobile, diretta da Roberto Di Benedetto.

Questa la ricostruzione dei fatti, così come cristallizzata dagli agenti della sezione reati contro la persona, guidata dal commissario Cosimo Toma. Sono le 23,03, lo spettacolo è finito e il deflusso è appena cominciato. In questo frangente, mentre scendeva dalla gradinata che porta su viale Malta, Morra avrebbe litigato con la moglie. I due sono seduti sui gradini. Poi lui si alza e scende le scale. Lo fa barcollando visibilmente tanto che gli investigatori sospettano che possa aver abusato di alcol.

Poi, per cause da chiarire, inizia a discutere con un gruppetto di nove persone, tutti dipendenti di una ditta esterna al Mandela e addetti allo smontaggio del palco. In questa fase, secondo gli inquirenti, Morra potrebbe aver estratto un coltellino dalla tasca – poi trovato sul posto e sequestrato dalla polizia –, puntandolo contro gli addetti. È a questo punto che uno dei componenti del gruppetto gli si piazza dietro. Gli sta alle spalle ed è rialzato di un gradino rispetto a quello in cui si trova lui. La scena viene ripresa dal video. L’uomo – identificato dagli inquirenti come Senad Ibrahimi – inarca il corpo, carica il destro e colpisce violentemente alla nuca. Si sentono delle grida, Antonio Morra vola a terra. La moglie lo raggiunge, mentre un addetto alla sicurezza chiama i soccorsi. Morra morirà poco dopo all’ospedale di Careggi per le ferite riportate. Lascia la moglie e tre figli. Solo l’autopsia, disposta dal pm Alessandro Piscitelli, potrà chiarire se la ferita fatale sia stata provocata dal pugno o dalla caduta. L’esame autoptico sarà eseguito lunedì mattina. Nelle stesse ore si svolgerà l’interrogatorio di convalida del fermo davanti al gip per Senad Ibrahimi, difeso dall’avvocato Luca Maggiora.

Ci sono altri indagati

Gli accertamenti intanto proseguono. Perché quello del quarantanovenne non è il solo nome finito sul registro degli indagati. All’uomo la procura contesta il reato di omicidio preterintenzionale – avrebbe provato la morte senza la volontà di farlo ma con l’intenzione di ferire – in concorso con almeno un’altra persona, qualcuno che magari ha avuto un ruolo nell’aggressione. Sicuramente si tratta di uno o più degli altri otto lavoratori che facevano parte del gruppetto riunito sulla scale, ascoltati per ore in questura.

Chi è il 49enne fermato

Il quarantanovenne sottoposto a fermo ha precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e per lesioni personali. L’ultima volta è stato denunciato nel 2022 per un furto in appartamento. Sul posto dell’aggressione è stato sequestrato anche un tirapugni: da capire se Ibrahimi o qualcun altro lo abbia usato per colpire la vittima.

 

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