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La base Usa

Camp Darby, grandi manovre: ecco mezzi corazzati per i fronti di guerra

di Danilo Renzullo

	La base e un M-ATV
La base e un M-ATV

Il viaggio degli M-Atv dagli Stati Uniti fino alla base militare tra Pisa e Livorno, diventata nuovamente centrale nello scacchiere militare internazionale

05 aprile 2024
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PISA. Dagli Stati Uniti a Camp Darby, tramite il porto di Genova, a bordo di una nave battente bandiera saudita. Il “viaggio” degli M-Atv (mine-resistant ambush-protected all-terrain vehicles), veicoli militari adoperati per il trasporto di truppe e operazioni speciali, resistenti alle mine, ad esplosivi e a piccole armi anticarro, potrebbe non fermarsi all’enclave a stelle e strisce che sorge tra Pisa e Livorno, ma continuare verso uno dei teatri di guerra internazionali che vedono coinvolti – direttamente o indirettamente, dal Mar Rosso all’Ucraina – gli Stati Uniti.

E per farlo gli Usa hanno ripreso a rifornire i magazzini di quella che è una delle loro basi logistiche – e il loro più grande deposito di munizioni al di fuori dei confini nazionali – più importanti nel Vecchio Continente, ridando centralità all’installazione finita qualche anno fa in un programma di spending review militare.

Sono arrivati pochi giorni fa nei magazzini di Camp Darby una decina di veicoli corazzati (che già lo scorso anno gli Stati Uniti avrebbero consegnato all’esercito ucraino) e altri sarebbero in arrivo. «Normale rifornimento», fa sapere lo United States European Command (Useucom), il Comando europeo delle forze armate statunitensi. «Nell’ambito del costante impegno delle forze armate degli Stati Uniti per la sicurezza e l’efficacia del nostro personale militare, siamo orgogliosi di annunciare l’impiego di veicoli fuoristrada all’avanguardia, resistenti alle mine e protetti da imboscate – aggiunge il comando che ha sede a Stoccarda –. Progettati con caratteristiche di protezione avanzate per resistere alle minacce poste da esplosivi e imboscate, gli M-Atv garantiscono il massimo livello di sicurezza per gli occupanti. La loro versatilità in diversi contesti assicura alle nostre forze la mobilità e la sicurezza necessarie per operare efficacemente in qualsiasi ambiente. Questo schieramento strategico sottolinea la nostra dedizione all’impiego di tecnologie all’avanguardia per la difesa e la protezione delle nostre truppe. L’introduzione degli M-Atv segna un significativo passo avanti nei nostri sforzi per fornire il miglior equipaggiamento possibile a coloro che servono coraggiosamente la nostra Nazione».

L’operazione di trasferimento, gestita dal Comando dei trasporti degli Stati Uniti (UsTranscom), in collaborazione con il Comando per lo spiegamento e la distribuzione delle forze militari di superficie (Sddc) potrebbe rappresentare anche un salto di qualità nella “spedizione” di mezzi e attrezzature militari da una parte all’altra del globo. I veicoli, partiti dal terminal marino di Dundalk (Baltimora), uno dei principali per l’export militare degli Stati Uniti, e sbarcati nel porto di Genova la scorsa settimana, sono stati trasportati dalla nave Bahri Abha della compagnia saudita Bahri, che si è aggiudicata la commessa per gestire l’operazione. «Il processo di prenotazione di UsTranscom prevede la possibilità di utilizzare navi battenti bandiera non statunitense con una deroga, quando non sono disponibili vettori statunitensi», specifica l’Useucom.

I mezzi sono stati trasferiti con camion pochi giorni fa e collocati nei magazzini a temperatura e umidità controllata, per prevenire deterioramenti e guasti, della base di Camp Darby, dove l’839esimo battaglione Trasporti gestisce diversi equipaggiamenti per le unità dell’esercito americano, tra cui veicoli tattici di fanteria e di supporto logistico. Installazione militare, quella che sorge tra Pisa e Livorno, diventata nuovamente centrale nello scacchiere militare internazionale degli Usa dopo la “sforbiciata” di qualche anno fa imposta dalla spending review del Pentagono (con l’obiettivo di risparmiare 500 milioni di dollari l’anno in Europa) e la restituzione, quattro anni fa, della cosiddetta area ricreativa (34 ettari) all’Italia, dove oggi sorge il Comfose, il Comando delle forze speciali dell’esercito italiano. «Gli Stati Uniti rivalutano costantemente le forze. In Europa questo viene sempre fatto tenendo conto del nostro impegno a proteggere la pace in Europa», sottolinea l’Useucom evidenziando che «l’Usag Italia (United States Army Garrison,ndr ) di cui Camp Darby è parte, è la principale piattaforma per la prontezza strategica e la proiezione di potenza a sud delle Alpi, fornendo infrastrutture e servizi di qualità a soldati, famiglie, professionisti dell’esercito e partner della Nazione ospitante all’interno delle comunità militari supportate».

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