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In Toscana gelo in pianura e caldo in montagna: è l’inversione termica, ecco cos’è e come funziona

di Tommaso Silvi

	L’effetto dell’inversione termica sulla pianura grossetana, visto dalla collina di Giuncarico
L’effetto dell’inversione termica sulla pianura grossetana, visto dalla collina di Giuncarico

A Capalbio il termometro scende sotto lo zero durante la notte, mentre sulla vetta del Monte Amiata a 1.700 metri si ferma a 3.3 gradi: la spiegazione di cosa sta accadendo

31 gennaio 2024
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Più freddo in pianura che in montagna. Questo è ciò che accade in Toscana dalla seconda quindicina di gennaio. Una differenza enorme di temperature. Sopra i mille metri il termometro non scende mai sotto lo zero, mentre nelle zone pianeggianti durante la notte si arriva anche a -4/-5 gradi, con estese gelate al mattino. Ondata di freddo? No, tutt’altro. È il fenomeno dell’inversione termica, che caratterizza i periodi in cui a dominare è l’anticiclone, l’esatto opposto del gelo. Per spiegare cosa sta accadendo occorre fare un passo indietro e partire dai numeri. 

I dati

Prendiamo le temperature minime registrate nella giornata di martedì 30 gennaio. E partiamo da quelle rilevate nelle località di montagna, tutte sopra i mille metri. Il riferimento è quello delle stazioni di rilevazione meteo del Centro funzionale regionale. Su 16 centri di rilevamento sparsi per la Toscana solo quello di Orto di Donna (Lucca), a 1.070 sopra il livello del mare, si è scesi (di un pelo) sotto zero: minima di -0.4 gradi. La minima di Croce Arcana (Pistoia), 1.716 metri, è stata di 0.8 gradi. Il Passo del Cerreto (Massa-Carrara), 1.250 metri, si è fermato a 2.3 gradi. In vetta al Monte Amiata (Siena), 1.678 di quota, il termometro non è andato più giù di 3.3 gradi. Ora passiamo alle temperature minime nelle località di pianura. Sempre nella giornata di martedì 30 gennaio. Spiccano i -4.4 gradi registrati a Casa Rota (Arezzo), 200 metri di altitudine, ma anche i -3.4 gradi di Montopoli (Pisa), a soli 29 metri sopra il livello del mare. Addirittura -5 a San Pietro a Marcigliano (Lucca), 238 metri di altitudine. Anche sul mare i valori sono stati nettamente inferiori a quelli registrati in alta quota: Capalbio (Grosseto), ha segnato una minima di -0,3 gradi. Donoratico (Livorno), 0.8 gradi. 

La spiegazione 

Ma in cosa consiste, esattamente, il fenomeno dell’inversione termica? Normalmente la temperatura dell’aria diminuisce con l’altitudine, ma in determinate condizioni di elevata stabilità atmosferica, quando l’assenza di vento impedisce il rimescolamento verticale degli strati d’aria, può avvenire il contrario: si ha quindi un’inversione termica quando uno strato d’aria calda si trova sopra uno strato d’aria più fredda, creando una sorta di “cappello” termico. Nelle ore notturne, fino alle prime ore della mattina, tramite emissione di raggi infrarossi il suolo perde il calore accumulato durante il giorno precedente, determinando così il raffreddamento degli strati d’aria a contatto con suolo; quest’aria fredda, essendo più “pesante” rimane perciò bloccata negli strati bassi dell’atmosfera, determinando i fenomeni di condensazione dell’umidità, nella forma di nebbia e rugiada. È per questo che l’attuale situazione anticiclonica fa sì che nelle vallate e nelle pianure si registrano valori di temperatura minima più consistenti di quelli che si hanno a media collina.

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