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Lucca, il rombo dei trattori attraversa la Toscana

di Gianni Parrini
Lucca, il rombo dei trattori attraversa la Toscana<br type="_moz" />

La protesta degli agricoltori, dopo Grosseto, è arrivata lungo le strade della provincia di Lucca.
Sfilata con lo slogan: «Salviamo il nostro cibo» 

25 gennaio 2024
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LUCCA. Clacson spianati, striscioni e andatura a passo d’uomo. Con queste modalità ieri mattina, dopo l’iniziativa a Grosseto, oltre una cinquantina di trattori, hanno invaso le strade che dal casello autostradale di Capannori conducono a Lucca. Il ritrovo era fissato alle 10 davanti al palazzo comunale di Capannori, dopodiché la carovana di protesta, che si è snodata lungo le strade della Piana, attraverso via Romana, in via Pesciatina e viale Marconi fino a costeggiare le Mura storiche, ha provocato l’effetto sperato: creare disagio per riportare l’attenzione della popolazione sulle gravi difficoltà che stanno vivendo le aziende del settore agricolo.

I manifestanti non erano pochi, considerando come la protesta sia nata dal basso, senza il sostegno dalle associazioni di categoria. Sui mezzi non c’erano simboli di sindacati o partiti. Solo qualche bandiera tricolore e tanti, tanti striscioni di protesta: “No cibi sintetici e no alla farina di grilli”, “Salviamo il nostro cibo”, “L’agricoltura sta morendo”, “Una nazione senza agricoltura non va da nessuna parte”. Quello denunciato dai coltivatori non è un problema limitato alla provincia lucchese, anzi la mobilitazione è iniziata da giorni in tutta Europa, in particolare in Francia e Germania, e ora sta prendendo piede in diverse regioni italiane.

Le rivendicazioni prendono di mira le politiche agricole dell'Unione europea. Il catalogo è vario: i coltivatori di grano e mais ce l’hanno con le nuove regole comunitarie che da quest’anno impongono di tenere incolto il 4% dei terreni seminati sopra i 10 ettari. C’è poi il tema dei prezzi: «Non abbiamo più guadagni – spiega un manifestante –. I nostri prodotti hanno prezzi ai minimi storici mentre il costo delle materie prime è quadruplicato. Così non è possibile andare avanti. La nostra battaglia è solo all’inizio, andremo avanti a costo di svuotare gli scaffali dei supermercati».

«Ci vogliono togliere le agevolazioni per il gasolio agricolo – gli fa eco un altro coltivatore – e ci hanno dimezzato la pac (politica agricola comune, ndr) senza avvisarci. Così, il settore non riesce a stare in piedi». Tra le richieste c’è quella di rivedere il “green deal europeo”, che punta a rendere sostenibili i sistemi alimentari, e disappunto viene espresso anche per la reintroduzione dell’Irpef agricola. Ovviamente, non va dimenticata la battaglia contro la cosiddetta “carne sintetica” e i cibi a base cellulare.

Il corteo si è riunito in piazzale don Baroni e, dopo un momento di condivisione dei temi della protesta, gli agricoltori sono risaliti a bordo dei loro mezzi e se ne sono andati. I disagi si sono protratti per gran parte della mattinata con code e rallentamenti lungo le principali strade della città di Lucca.l

Gianni Parrini

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