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«Più toscani in vacanza all’estero Soffre soprattutto la ristorazione»

di Luca Balestri
«Più toscani in vacanza all’estero Soffre soprattutto la ristorazione»

Il bilancio di Fiba Confesercenti: «Lontani dai numeri di due anni fa»

18 settembre 2023
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«Tutto sommato ci aspettavamo che la stagione estiva andasse in questo modo. Non potevamo attenderci i numeri degli ultimi due anni, quando si usciva meno dall’Italia e si frequentavano di più le nostre spiagge». Questo il bilancio della stagione estiva per Simone Guerrini, presidente della Federazione italiana imprese balneari (Fiba) di Confesercenti Toscana.

Presidente, quindi il bilancio è positivo?

«Era normale che non si potessero ripetere i numeri degli ultimi due anni quando, per via del Covid, le persone stavano di più in Italia».

Il generale rincaro dei prezzi quanto è pesato sulla stagione?

«Siamo a conoscenza che c’è un problema economico generale delle famiglie: è normale che determinate situazioni possano venir meno. Prendiamo ad esempio il settore della ristorazione: non sono più i tempi in cui una famiglia, anche se in vacanza, va a mangiare fuori tutti i giorni».

I clienti sono comunque soddisfatti dei servizi offerti, nonostante i rincari?

«Abbiamo ritoccato i prezzi, ma non tanto quanto sono aumentati i nostri costi. L’anno scorso l’elettricità è aumentata del 300%, ma noi non abbiamo triplicato i prezzi per questo».

Siete quindi riusciti a offrire servizi di qualità a prezzo ponderato per i clienti?

«Secondo un sondaggio di Fiepet Toscana, la Federazione italiana degli esercenti e pubblici e turisti di Confesercenti, per quanto riguarda il settore della ristorazione il 98% dei clienti ha reputato i servizi ottimi».

Il Consiglio di Stato ha di recente indicato la risorsa demaniale come «uno degli elementi dell’azienda, e dunque dell’impresa economica». Siete soddisfatti?

«Confesercenti porta avanti questa battaglia da molti anni. Finalmente il Consiglio di Stato ha riconosciuto che tutto quello che è costruito sulla concessione demaniale dal concessionario ha un vero e proprio valore commerciale. Questa è anche linea portata avanti sia dal governo Draghi che dall’attuale governo».

Il governo ha mappato le spiagge italiane per trattare in Ue sulla direttiva Bolkestein. Cosa chiedete?

«La mappatura ha evidenziato che le spiagge italiane sono occupate soltanto al 19%. L’articolo 12 della direttiva Bolkestein riferisce che in caso di non scarsità della risorsa la stessa direttiva non si applichi, a tempo indeterminato. Ora il governo deve fare i decreti sia per le nuove che per le vecchie concessioni».

Cosa deve decidere quindi adesso il governo?

«Come sistemare le concessioni esistenti o come eventualmente dare nuove concessioni, con una nuova riforma. Per questo servono i decreti».

Qual è la vostra richiesta?

«Noi ci auguriamo l’esclusione delle vecchie concessioni dalle nuove gare e che questa eventuale decisione del governo non venga capovolta immediatamente da un tribunale. L’imprenditore balneare ha bisogno di certezze».

Ad esempio quali?

«Oggi viviamo la transizione ecologica. Un investimento in pannelli fotovoltaici costerebbe 150mila euro: se non abbiamo sicurezze rispetto alle gare pubbliche e rispetto al riconoscimento del valore commerciale dell’impresa non possiamo fare questo grande investimento».


 

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