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Liste d’attesa fuori controllo, la Toscana spende 67 mlioni per comprare 120 macchinari

di Ilaria Bonuccelli
Liste d’attesa fuori controllo, la Toscana spende 67 mlioni per comprare 120 macchinari

Tac (tra cui una speciale per i tumori) e angiografi per dare più appuntamenti, ma resta l’incognita personale

08 febbraio 2023
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FIRENZE. Nei 67 milioni che la Regione spenderà per comprare (o rinnovare) i macchinari della sanità ci sono anche 2 milioni e 405mila euro (più qualche spicciolo) per una Pet/Tac. Una sola, destinata all’Asl Toscana centro (Firenze, Prato, Pistoia, Empoli). È un macchinario di ultima generazione che consente di effettuare, in contemporanea due esami in uno: sia la Pet che la Tac, appunto. E che, quindi, consente di effettuare diagnosi precoci di Alzheimer; di individuare se un infarto ha creato «danni diffusi». Soprattutto, però, serve per individuare in modo precoce i tumori, di vedere con chiarezza dove si trovano, capire quanto è grande, esteso, se il cancro si è diffuso in varie parti del corpo e se il protocollo seguito dal paziente (se già in cura) sia efficace.

La Toscana, dunque, si prepara a usare parte dei fondi del Pnrr per rinnovare i macchinari per i test (soprattutto per immagini), anche con l’obiettivo di ridurre le liste di attesa e di tamponare la migrazione dei pazienti verso il privato. Un problema che si è aggravato negli ultimi due anni, costringendo i pazienti meno abbienti a rinunciare a curarsi, in caso di attese eccessive per avere un esame dal servizio sanitario pubblico. Non è un caso che mentre si accinge a comprare o ammodernare oltre 120 apparecchi in tutte le Asl e aziende ospedaliere, la Regione stanzi – annuncia l’assessore alla Sanità, Simone Bezzini – anche 25 milioni per iniziative di abbattimento delle liste d’attesa. Liste che, soprattutto nella radiologia, si sono create per la mancanza di medici.

Non basterà, insomma, acquistare 9 acceleratori lineari - fondamentali nel trattamento(radioterapia) dei tumori, in particolare della prostata e del retto; non basterà avere 12 angiografi funzionanti (indispensabili per la visione dei vasi sanguigni) o 16 ecotomografi (gli apparecchi per le ecografie, anche con contrasto) se poi non potranno lavorare a pieno regime. Lo stesso vale per mammografi o i nuovi macchinari per le risonanze magnetiche che verranno distribuiti un po’ in tutta la Toscana. Su 123 apparecchi – precisa Bezzini – 78 sono già stati ordinari aderendo a gare Consip (la centrale nazionale acquisti) e «10 sono già stati installati e collaudati, in sostituzione di apparecchiature con più di dieci anni di anzianità presenti nei presidi sanitari. In generale, tutti gli investimenti in macchinari si tradurranno in ancor migliori servizi offerti alla popolazione che si erogano con il personale sufficiente. Ma questo obiettivo – evidenzia Bezzini – si risolve solo a livello nazionale, con lo stanziamento di maggiori risorse sul fondo sanitario».

È proprio Bezzini a ricordare che «siamo di fronte a grandi difficoltà sia dal punto di vista economico che delle professionalità a disposizione, in un contesto nazionale in cui alla sanità è destinato meno del 7% del Pil (Prodotto interno lordo), mentre in Francia e in Germania la percentuale è superiore al 10%». Non a caso, anche il presidente della Regione, Eugenio Giani, ammette la necessità di riformare il sistema sanitario toscano che «pure funziona». Perciò verrà attivato il nuovo numero per le emergenze, il “116117”: in quel contesto, si concentrerà a Firenze, un’unica centrale regionale «evoluzione di quella, già attiva nel capoluogo, dedicata al numero di emergenza 112».

Inoltre, sempre nell’ottica di migliorare i servizi agli utenti - aggiunge Federico Gelli, direttore generale della sanità in Regione – saranno potenziati i Cup (centralini unici di prenotazione) grazie a «maggiori possibilità di effettuare prenotazioni online». Giusto aprire più canali di prenotazione, ma l’importante è che le agende delle prestazioni - soprattutto degli esami - non siano “chiuse” come è accaduto spesso negli ultimi mesi. Inutile avere tanti modi per prenotare e zero appuntamenti disponibili.

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