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Morti in strada, Sandra e quel dolore perenne per la sua Rebecca: «Eravamo una cosa sola, ora vivo del suo ricordo» – Video

di Gianni Parrini
Morti in strada, Sandra e quel dolore perenne per la sua Rebecca: «Eravamo una cosa sola, ora vivo del suo ricordo» – Video

Lucca, Sandra Mengali conosce lo strazio che stanno provando le madri dei cinque ragazzi morti nel tragico incidente avvenuto ieri alle porte di Roma. Lunedì un corteo per ricordarla

27 gennaio 2023
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LUCCA. «Con la morte di un figlio la vita finisce. Da lì in avanti un genitore termina la sua esistenza. Al massimo sopravvive. Abbraccio le madri di quei ragazzi, ma dico loro di provare ad andare avanti. Per il bene dei figli rimasti – se ne hanno –, per mantenere vivo il ricordo di quelli perduti e per lottare affinché tragedie come questa non si ripetano più sulle strade».

Sandra Mengali conosce lo strazio che stanno provando le madri dei cinque ragazzi morti nel tragico incidente avvenuto ieri alle porte di Roma. Quello stesso dolore l’ha trafitta un anno fa e da allora non l’ha più lasciata. Era la sera del 30 gennaio 2022: attorno alle 21.30 una Polo bianca percorreva la via Nuova per Pisa, nel comune di Lucca, con a bordo quattro ragazzi. Improvvisamente un Mercedes Vans che proveniva dalla direzione opposta ad alta velocità sbandò e travolse la Polo. L’impatto fu terribile e la scena che si presentò agli occhi dei soccorritori straziante. Quando arrivarono le ambulanze la 18enne Rebecca Cucchi era ancora viva, ma le ferite riportate erano troppo gravi. Il suo cuore cessò di battere poco dopo in ospedale. Nella Polo bianca c’erano altri tre ragazzi: uno è rimasto in coma per sei mesi e un altro, il fidanzato di Rebecca, ha riportato lesioni gravi in diverse parti del corpo. Illeso o quasi il conducente del Mercedes, un 27enne risultato positivo al controllo dell’alcoltest e agli esami tossicologici. «Ha patteggiato quattro anni di prigione – racconta Sandra –. Ma in carcere non c’è mai andato. È a piede libero e a quanto pare fa la vita di sempre. Questa è la giustizia. Scuse? Non ha mandato neppure un telegramma per il funerale, solo al processo ci ha rivolto qualche parola per dirsi dispiaciuto».


La morte di Rebecca fu una scossa tellurica per la città di Lucca: «Era una bellissima ragazza, sempre sorridente e piena di vita – racconta la nonna Luciana guardando le foto appese un po’ ovunque nella casa di Balbano, frazione di Lucca –. In casa si dava da fare e si prendeva cura della sorella Denise. Aveva fatto le scuole per il turismo e il suo sogno era diventare barista. Un percorso già avviato: da qualche tempo aveva iniziato a lavorare in una grande pasticceria di Lucca».

Tra madre e figlia c’era un rapporto speciale, quasi simbiotico. «Eravamo una cosa sola – racconta Sandra –. Sul braccio aveva tatuato il mio nome come io ho il suo sul mio. Parlavamo una lingua tutta nostra. Ad esempio, ci salutavamo sempre dicendo “Tao”, parola che legava me, lei e mia figlia Denise in un modo che solo noi possiamo comprendere. Se penso a Rebecca oggi, la prima immagine che mi viene in mente è quella del suo sorriso il giorno del 18° compleanno (il 15 gennaio 2022), un traguardo che aspettava con impazienza ma che purtroppo si è goduta per poco. Non ha visto neppure la Fiat 500 che le volevo regalare. L’avevo già ordinata ma è arrivata solo a febbraio, quando lei non c’era già più».

Dall’abisso di dolore in cui è sprofondata il 30 gennaio 2022, questa madre sopravvissuta ha trovato la forza per provare a fare qualcosa di utile. Lunedì alle 15.30, a un anno esatto dal ferale incidente, Sandra, la figlia Denise, il padre di Rebecca Guido Cucchi, assieme ad altri parenti e ai tanti amici della ragazza la ricorderanno con un corteo che attraverserà il centro storico di Lucca. «Indosseremo una maglietta bianca con il volto di Rebecca e la scritta “Sei e sarai la vita oltre il tempo. Il tuo sorriso risplende nel cielo”. Lo facciamo per ricordare mia figlia e il suo modo di essere: pronta a dare senza mai chiedere nulla in cambio. Era il suo motto e vogliamo farlo nostro impegnandoci assieme all’associazione “Vittime della strada” affinché sia fatta giustizia. Per Rebecca e per sensibilizzare i giovani sui rischi della strada. Gli incidenti sono in preoccupante aumento dopo i due anni di Covid e sono una delle principali cause di morte tra i giovani, per questo ai ragazzi dico di prestare attenzione, di non mettersi al volante se si sentono stanchi o se hanno bevuto. La vita è troppo preziosa». 

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