Il Tirreno

Toscana

Un morto ogni due giorni

Strade killer, è una strage quotidiana. In Toscana è l’Aurelia la più pericolosa

di Danilo Renzullo
Strade killer, è una strage quotidiana. In Toscana è l’Aurelia la più pericolosa

La “Declassata” maglia nera con più di 5 sinistri per ogni chilometro, l’A1 quella con più vittime. Lo scorso anno sulle arterie regionali registrati quasi 13.600 incidenti e un morto ogni due giorni

04 dicembre 2022
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Livorno Un morto ogni due giorni. Quasi 50 feriti ogni 24 ore. Una strage. Costante e inarrestabile. Spesso silenziosa.

In ogni caso alimentata giorno dopo giorno da distrazioni, pratiche scorrette, ma anche da condizioni spesso disastrose delle infrastrutture. Non strade killer. O almeno, non solo. Eccesso di velocità, distrazioni (a cominciare dall’uso del cellulare alla guida), mancato rispetto della precedenza e, in generale, delle regole basilari, assunzione di alcol e sostanze stupefacenti le cause principali. Infrastrutture carenti o inadatte, segnaletica mancante, illuminazione scarsa i fattori che spesso diventano determinanti in una strage racchiusa nei numeri: 190 vittime in Toscana nel 2021. Più di un morto ogni due giorni, secondo le statistiche, sulle strade regionali. Oltre 17.500 feriti. Quasi cinquanta al giorno, almeno secondo i numeri. Che dopo un “crollo” nel 2019, quando il lockdown e la mobilità semi-paralizzata hanno condizionato i volumi e l’andamento del traffico, nel 2020 e nel 2021 hanno caratterizzato nuovamente quello che è un bollettino di “guerra” quotidiano.

Lo scorso anno, la Toscana ha registrato un numero di vittime delle strade aumentato del 25% rispetto all’anno precedente, con un tasso di mortalità aumentato del 5,2% rispetto al 2020 quando, soprattutto nelle aree urbane, le strade sono state caratterizzate anche dall’esordio di nuove forme di mobilità personale come i monopattini elettrici ed altri dispositivi (non ancora classificati e normati nelle categorie dei veicoli), come monowheel, overboard, skateboard e altri mezzi legati alla micromobilità elettrica.

Una fotografia, quella scattata dall’Aci nello studio “Localizzazione degli incidenti stradali 2021” che fa della Toscana una regione perennemente a “rischio”, una delle regioni italiane costrette a piangere il maggior numero di morti.

Distrazione, mancato rispetto della precedenza e velocità troppo elevata le tre principali cause dei 13.596 incidenti che lo scorso anno si sono verificati in Toscana, di cui 186 mortali, oltre 3.200 in più rispetto all’anno precedente.

La maggior parte, concentrata su una strada, l’Aurelia. Lungo l’arteria sono stati registrati ben 268 sinistri, di cui cinque mortali (371 i feriti totali). La strada vanta il triste primato della più “pericolosa”. O almeno, quella dove si verifica, statisticamente, il maggior numero di incidenti. Secondo l’Automobile club 1,02 ogni chilometro.

A seguire è il tratto regionale dell’A1, l’Autosole, quello con il maggior numero di incidenti. L’autostrada è quella che però registra il numero più elevato di vittime (sei nel 2021) e di feriti (447). Un elenco, quello stilato dall’Aci, che indica la FiPiLi come la terza strada più pericolosa a livello regionale. O almeno, quella dove il numero di incidenti (150 in un anno) e di “densità” di incidenti (1,84 ogni chilometro) supera le soglie di attenzione. La strada in Toscana “maglia nera” per incidenti è la cosiddetta “Declassata”. La strada statale 719 Prato-Pistoia nel 2021 ha registrato 122 incidenti (195 feriti), ben 5,16 sinistri ogni chilometro, uno dei tassi più elevati sul territorio nazionale. Con 759 sinistri, è Firenze la provincia con il più alto tasso di incidenti, seguita da Pisa (359) e Arezzo (311).

Statistiche, certo, che delineano però il quadro di quella strage che lievita ogni giorno e che dall’inizio dell’anno ha nuovamente toccato livelli record. Secondo l’Istat, il primo semestre del 2022 è stato «caratterizzato da una netta ripresa della mobilità e come conseguenza anche dell’incidentalità stradale, dopo gli anni in cui la pandemia ha visto la sua fase più acuta» che hanno portato ad un incremento delle vittime del 24,7% e del 25,7% dei feriti. l


 

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