Il Tirreno

Toscana

Scuola2030
Rispetto e parole

«Oh, spogliarello in diretta», le molestie nascoste dietro gli apprezzamenti a una giovane volontaria

di Diletta Cantini*
«Oh, spogliarello in diretta», le molestie nascoste dietro gli apprezzamenti a una giovane volontaria

«Mi sono sentita dire: “Che tope quelle dell’ambulanza”. Trovo che sia una mancanza di rispetto»: l’articolo di una studentessa di 17 anni che fa volontariato nella Pubblica assistenza, pubblicato nell’ambito del progetto del Tirreno “Scuola 2030”

30 novembre 2022
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Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ma più passa il tempo più aumentano i casi.

Qualunque giorno sia, o all’ora di pranzo o all’ora di cena, al telegiornale un argomento trattato purtroppo è questo. E così sui giornali e su Internet.

A mio parere non esiste solo la violenza fisica; la violenza può essere anche espressa a parole e può influire negativamente sull’animo di una donna.

La scorsa settimana mentre ero di turno con la Pubblica assistenza – io sono una volontaria – stavo portando a casa un paziente, e mi sono sentita dire da un gruppetto di ragazzi: «Che tope quelle dell’ambulanza» e «Oh, spogliarello in diretta». Trovo che sia anche questa una mancanza di rispetto. La letteratura offre molti vocaboli: se davvero trovi una ragazza o un ragazzo bello, puoi fare altri tipi di apprezzamenti.

Etichetto poi “le restrizioni tra partner” come violenza in qualche maniera psicologica, perché nella mia visione di amore alla base di tutto c’è la libertà.

Sono una persona che crede nell’amore a prima vista, nell’amore puro, sincero, e non esiste assolutamente che il mio presunto ragazzo mi possa dire: «Tu non puoi andare a quella festa» o «Non puoi uscire con quella maglia troppo corta». Io posso mettermi cosa voglio e posso andare dove voglio.

Non conoscono in prima persona donne vittime di violenza e per fortuna non mi è mai capitato nulla del genere. Vorrei però mettere a confronto due fatti.

L’anno scorso a una festa avevo un po’ bevuto, e anche un mio amico. Ci siamo baciati e lui ha tentato un approccio. Io non ero pronta, glielo ho detto e lui ha smesso subito, non si è fatto problemi, anzi mi ha abbracciata. Qualche anno fa invece stavo insieme a un ragazzo che aveva tutt’altro comportamento, molto insistente, invadente della mia sfera più personale. Ecco, io penso che sia una sorta di violenza anche non rispettare il compagno/compagna.

Infine, non escludo che possa avvenire il contrario, anzi sono convinta che ci siano abusi anche sugli uomini, ma di certo meno diffusi. Non per una questione di intelligenza, quanto piuttosto per il ruolo che gioca l’educazione.

Posso solo immaginare quanto doloroso sia, per una donna, essere oggetto di violenza da parte di un uomo, perché ti senti umiliata, sporca. Ma per far sì che i nostri figli, le future generazioni, crescano in un mondo più giusto, chiederei alle vittime di farsi forza e di parlare. l

*Studentessa di 17 anni dell’Itcg Fermi di Pontedera (Pisa)
 

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