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A Cecina c’è Mimmo Lucano, polemica al meeting antirazzista

Francesca Ferri
A Cecina c’è Mimmo Lucano, polemica al meeting antirazzista

FdI contro l’ex sindaco di Riace: «La Regione tolga il patrocinio»

05 luglio 2022
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CECINA. Paladino dell’accoglienza per gli uni, tessitore di un business sulle spalle dei migranti per gli altri, Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, arriva stasera al Meeting internazionale antirazzista di Cecina, ospite alle 21,30 dell’incontro “Solidali e umani per Costituzione”. E la sua presenza manda su tutte le furie Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale. Che chiede alla Regione di dissociarsi dalla manifestazione e di ritirare il patrocinio.

Lucano è tra i primi ospiti della manifestazione, quest’anno alla 28ª edizione, promossa da Arci Toscana con il patrocinio e il contributo della Regione, del Comune di Cecina e del Cesvot, e che vede l’intervento di rappresentanti di istituzioni e associazioni, parlamentari, europarlamentari.

Il suo modello di accoglienza dei migranti ha perfino un nome, “Modello Riace”, e ha ricevuto le lodi, nel 2017, anche dal ministero dell’Interno. La formula è semplice: ristrutturare con fondi pubblici case dismesse e, attraverso le associazioni, dare accoglienza e ospitalità ai rifugiati e ai richiedenti asilo, che a loro volta prestano servizio nel comune attraverso laboratori.

Questo stesso modello, tuttavia, è finito nel mirino della magistratura e, l’anno scorso, è costato a Lucano una maxicondanna in primo grado a 13 anni e 2 mesi di reclusione per truffa, peculato, falso e abuso d’ufficio in associazione per delinquere. La sentenza ha sollevato però un coro di solidarietà verso l’ex sindaco, per il quale il 25 maggio si è aperto il processo d’appello.

«Se l’Arci vuole farsi dare lezioni sulle buone pratiche amministrative da un condannato, è liberissima di farlo. Ma è grave che un’istituzione conceda il proprio patrocinio a un evento che vede protagonista un soggetto del calibro di Lucano», dice Torselli. Che rinfaccia il finanziamento regionale, «30mila euro», alla manifestazione, «soldi – dice – buttati via per far parlare un condannato». Va specificato però che la sentenza non è definitiva. l


 

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