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Autostrada tirrenica
L'AUTOSTRADA CHE NON C'E'

Quelle briciole per l'autostrada Tirrenica. «Ma dopo 50 anni sono i primi spiragli»

Maria Meini
Un'immagine del casello di Cecina della Tirrenica, presentato da Sat nel 2009
Un'immagine del casello di Cecina della Tirrenica, presentato da Sat nel 2009

Appena duecento milioni in bilancio. Il presidente Giani ottimista: «La nostra giunta vedrà l’inizio dell’opera». Le speranze dei sindaci

30 ottobre 2021
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Duecento milioni per la Tirrenica, meno di un decimo del costo necessario a completare l’adeguamento dei 187 chilometri che separano il casello di San Pietro in Palazzi da Tarquinia. 200 milioni stanziati nell’ultima manovra di bilancio, altri 200 milioni per realizzare l’autostrada Cispadana che interessa la regione Emilia-Romagna. A fronte di un miliardo previsto per i programmi di messa in sicurezza e riqualificazione dell’autostrada A24-A25 (Roma-Pescara e Roma-Teramo) alla quale sono stati destinati già ingenti risorse nell’ambito del Piano nazionale di recupero e resilienza, e di 5 miliardi per il corridoio ferroviario adriatico. Insomma ancora una volta alla costa toscana sono toccate le briciole. 200 milioni ancora non spendibili fintanto che non sarà nominato il commissario, nomina bloccata dalla riorganizzazione societaria di Anas.

Il progetto per la realizzazione di una viabilità moderna sul vecchio tracciato romano, è perso nella notte dei tempi. 53 anni di richieste, di lotte. Ma anche di proteste. Il fronte anti-autostrada ha giocato un ruolo importante. A fianco dei tentennamenti legislativi. «Partite da Capalbio», ha subito esortato il sindaco della cittadina maremmana diventata simbolo della lobby anti-tirrenica. «Qui abbiamo pagato anche troppo, in termini di vite umane soprattutto», dice il primo cittadino Gianfranco Chelini. A Cecina un altro sindaco sulle barricate per sbloccare i lavori dell’autostrada. «Dopo anni di richieste e di lotte, ieri (venerdì, ndr) siamo arrivati a una svolta positiva per la Tirrenica», dice Samuele Lippi, commentando lo stanziamento dei 200 milioni che definisce «un passo concreto e importante per il nostro territorio, dato che da tempo aspettiamo una messa in sicurezza della mobilità dopo essere stati spettatori di innumerevoli morti, come quella del ministro cecinese Altero Matteoli, che tanto aveva fatto per realizzarla». Insomma poco è meglio che niente, è il mantra dell’ottimismo della volontà. «L’adeguamento della viabilità della nostra costa tirrenica è indispensabile e funzionale alla ripresa economica del territorio. I 200 milioni non saranno esaustivi – ammette Lippi – ma sicuramente saranno fondamentali per la messa in sicurezza. Un ringraziamento particolare va all’onorevole Andrea Romano, al presidente Giani, ai sindaci che hanno sostenuto questa battaglia».

Anche il presidente della Regione Eugenio Giani si dichiara fiducioso. «Le pressioni esercitate dalla Regione come dai parlamentari, stanno producendo i primi risultati rispetto all’immobilismo che aveva caratterizzato gli ultimi periodi». Giani commenta così i 200 milioni previsti nel disegno di legge di bilancio per il Corridoio Tirrenico. Giani si dice «soddisfatto, il ministro Enrico Giovannini ha mantenuto la parola: mi aveva detto che a fine luglio sarebbe arrivato lo sblocco del passaggio preliminare e fondamentale tra Società Autostrade e Anas: la concretizzazione nel progetto dei 37 milioni che servono perché Anas acquisti i progetti da Società Autostrade». Accanto a questo passaggio, «un’indicazione che Giovannini è riuscito a fare avere su nostra specifica richiesta», dice Giani, «i 200 milioni sono un primo viatico per arrivare alla realizzazione dei lotti 4 e 5, fondamentali dal momento che abbiamo scelto di garantire 4 corsie: il lotto 4, che da Grosseto arriva ad Albinia e il lotto 5, che da Albinia arriva al confine regionale».

Un «intervento molto importante e sono orgoglioso – ribadisce –: nel periodo di governo di questa giunta avremo la possibilità di veder partire un’opera che questo territorio attende da decenni».

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