Rubate da Facebook le foto a sessanta ragazze: «Noi trasformate in prede sessuali sul web»
Le immagini finiscono dai profili Facebook a un sito porno dove vengono vendute. Le vittime sono di Firenze e di Prato. I commenti degli utenti spaventano: "Quella l'aspettiamo quando fa buio..."
FIRENZE. «Il problema non è la vergogna. La mia paura, quello che mi crea ansia è la caccia che ci danno». Braccate come animali. La caccia si scatena in rete. Su un sito porno. I cacciatori sono invisibili. Si nascondono dietro soprannomi improbabili: “Munari”, “Verginello”. Qualcuno anche peggiore. Le prede, invece, sono visibili. Infilate - a loro insaputa - nello stesso recinto: la sezione “Ragazze vestite di Firenze e provincia” . Qualcuna è finita anche nella categoria “Ex fidanzate” e allora è un po’ meno vestita. Tutte le foto, però, sono rubate. Per lo più dai profili Facebook. E le ragazze di Prato, Firenze, Sesto Fiorentino, Montemurlo scoprono per caso di essere diventate merce (a pagamento) da pornografia virtuale. E sorveglianza reale.
IN VENDITA A LORO INSAPUTA SUL SITO PORNO
È questo a preoccuparle, denunciano alla Polizia postale. È di questo che parlano nel gruppo Whatsapp creato: in una settimana è arrivato a una sessantina di iscritte, con il passaparola. Ma temono che crescerà. Ogni volta che qualcuna viene allertata da un’amica - “Guarda ho visto le tue foto sul quel sito”- trovano un’altra conoscente finita nella stessa rete. Così è accaduto a Isa (nome di fantasia, per tutelarne l’identità, anche se sul sito porno compaiono le sue generalità, ndr). «Da giorni non vivo più. Torno a dormire a casa dai miei genitori, perché ho paura a stare da sola. Mi sento vittima di una violenza che in molti tendono a sottovalutare: essere sbattuta su un sito porno, dove circolano milioni di foto e video porno, con centinaia di persone che guardano e si scambiano le tue immagini a 9,90 euro».
L'ALLARME CON IL PASSAPAROLA
Questa è la tariffa, scoprono le ragazze: 9,90 euro per 5 foto di donne vestite sulle quali masturbarsi per scambiarsi commenti volgari e molto altri in chat private. «Io sono stata avvisata di quello che stava accadendo venerdì della scorsa settimana da un’amica. Mi contatta tramite Facebook. Mi dice che una sua amica si era messa in allarme dopo aver visto un servizio de Le Iene. Era andata a controllare sul sito porno citato e aveva trovato le proprie foto inserite a sua insaputa». Nella sezione “Ragazze di Firenze e dintorni”.
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A quel punto si scatena il panico. Scatta il passaparola e il controllo generale. La generazione è quella di chi ha (più o meno) fra 25/27 e 32 anni. E a decine si riconoscono. «A me - riprende Isa - hanno rubato una quindicina di foto scattate addirittura nel 2012 quando sono andata a studiare negli Usa. E altre di una vacanza in Sardegna. Foto più che innocenti».
QUELLA L'ABBIAMO AVVISTATA...
Non lo sono, però, i commenti postati dai predatori sessuali. «C’è pure chi si è risentito perché qualcuno ha provato a postare foto di ragazze non di Prato e Firenze. Lo schifoso ha scritto: “Allora io cosa mi sono iscritto a fare”?». Questo fa alzare il livello di allarme. Come i commenti: “Lei si allena alla palestra (non citiamo il nome per motivi di sicurezza, ndr) di Prato”... “Questa la aspettiamo quando fa buio”.. “Quella è stata avvistata alla discoteca Otel di Firenze sabato”.... «Sono questi i commenti che mi sconvolgono. L’ho fatto anche presente alla Polizia postale quando ho sporto denuncia - segnala Isa - perché ci fanno capire che qualcuno di questi maniaci può anche venire a cercarci. E noi non sappiamo da chi difenderci. Io, poi, a luglio ho subito un’aggressione: un ragazzo, bianco, biondo, mi ha assalito mentre si toccava, di sera, quando stavo rientrando in casa. Ho avuto la prontezza di reagire e la fortuna che il mio portone, vecchio, non si è aperto. Così sono scappata e sono fuggita nell’auto dell’amica che mi aveva appena riaccompagnata. Ma ora ho il dubbio che quell’aggressione possa essere collegata a questa vicenda».
MAI PIU' COME PRIMA
La Polizia postale - dice Isa - tende a escludere un collegamento (almeno per ora) fra i due fatti «ma per me la vita è cambiata». Da quando le sue foto sono finite nel circuito del “dark web” - il porno della rete - Usa ha ricevuto oltre 15mila visite sul profilo Instagram «che ho dovuto mettere in stand by, ma non ho potuto sospendere perché lo uso per lavoro. Invece, ho chiuso il profilo Facebook e non credo che lo riaprirò». Ma questo è il male minore. La preoccupazione è tornare alla vita precedente. «Non è facile. Intanto ci scontriamo con molti coetanei che non ci capiscono. A volte anche ragazze. In questi giorni ci siamo sentite dire: “Fate un caso mediatico per due foto e due commenti che si potrebbero sentire al bar”. Per me non è così. E noi del gruppo di Whatsapp ormai non riusciamo a pensare ad altro. Ci chiediamo se ci sono novità, aggiornamenti. L’ansia è padrona». Questa è la violenza più grande. Lo scippo della tranquillità.