Il Tirreno

Cinema

Elodie a Cannes, il debutto da attrice protagonista e la scena della doccia a tre «tra amiche»


	Elodie
Elodie

L’artista calca il tappeto rosso con un ruolo nel film "Fuori" di Mario Martone, unico titolo italiano in concorso

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A un anno dal suo primo red carpet a Cannes, Elodie torna sulla Croisette, ma stavolta lo fa in una veste completamente nuova: non più ospite, ma attrice protagonista. Dopo aver presenziato alla cerimonia di chiusura del festival nel 2024, l’artista romana calca il tappeto rosso del 2025 con un ruolo nel film "Fuori" di Mario Martone, unico titolo italiano in concorso.

Per la première, Elodie ha scelto un look elegante e senza tempo: un abito a colonna in raso nero opaco, completato da una veletta in pizzo sulle spalle e sul collo. A incorniciare il viso, un make-up marcato dallo sguardo intenso e una pettinatura raccolta in un maxi chignon a banana, che richiama il fascino retrò delle dive del passato.

«Un'emozione difficile da spiegare. Ieri sera, sul red carpet del Festival di Cannes, accanto a Valeria Golino e Matilda De Angelis, per la première di Fuori di Mario Martone. Essere parte di questo progetto è un onore immenso», ha scritto sui social, condividendo alcuni scatti della serata.

Il nudo sotto la doccia

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Elodie ha commentato una delle scene che più stanno facendo parlare: una doccia tra amiche, girata in totale nudità. «Ho sempre avuto un’educazione libera rispetto al corpo. A casa nostra si poteva stare nudi, senza malizia. Quella è semplicemente una doccia tra amiche», ha spiegato la cantante.

Un personaggio fragile e profondo

Elodie interpreta una donna che finisce in carcere “quasi per caso”, a causa di un amore che definisce “da favola”. Un ruolo che l’ha colpita per la sua dolcezza, la sua apprensione, e la mancanza di consapevolezza che caratterizza il personaggio. «È come se vivesse quell’amore e al tempo stesso non riuscisse a viverlo davvero», racconta.

La cantante ha anche ricordato episodi della sua giovinezza, trascorsa a Roma, a pochi passi da Primavalle: «Alcune mie amiche hanno vissuto davvero l’esperienza del carcere. Penso a Goliarda Sapienza, che descriveva la sua detenzione come una rinascita».

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