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La “Luce” della musica: Mannoia e Rea insieme sul palco

di Claudio Marmugi
La “Luce” della musica: Mannoia e Rea insieme sul palco

Tre date in Toscana del nuovo tour: «Vogliamo provare a trasmettere delle emozioni con un concerto onirico»

25 giugno 2023
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Tre date in Toscana del nuovo tour insieme per portare un po’ di “Luce” nella musica. È questo il regalo che Fiorella Mannoia e Danilo Rea hanno deciso di fare a tutti i loro fan e agli appassionati del sound d’autore.

“Luce”, uno spettacolo al lume di candela, in punta di voce e di piano, che stupirà ed emozionerà perché unisce l’eleganza del cantautorato a cui Fiorella Mannoia ci ha abituato con l’improvvisazione eclettica del jazz di un maestro assoluto del pianoforte come Danilo Rea. Le tappe che toccheranno la nostra regione sono Pistoia (piazza Duomo, 11 luglio), Livorno (Fortezza Vecchia, 12 luglio) e Forte dei Marmi (Villa Bertelli, 6 agosto).

Ora che la musica intorno è diventata “frastuono”, rumore elettronico-campionamenti e trap, unire piano e voce, può avere anche una valenza politica?

(Rispondono insieme): «Il nostro intento è quello di andare avanti per la nostra strada, facendo quello che amiamo fare e quello in cui abbiamo sempre creduto. Un tour che unisce pop e jazz, due mondi lontani sulla carta, in duo solo piano e voce, è certamente una sfida. È una dimensione diversa, ma anche molto potente, che fa uscire fuori l’essenzialità delle canzoni che interpretiamo».

La scelta di uno spettacolo sulla carta “minimale” sembra potentissima. C’è voglia di regalare un momento di pura evasione al pubblico?

(Rispondono insieme): «Speriamo soprattutto di trasmettere emozioni. Per questo abbiamo pensato che togliendo tutto e lasciando solo le candele, potevamo creare la giusta atmosfera in un concerto onirico ed evocativo che non necessitava di ulteriori abbellimenti o arricchimenti».

Le vostre carriere hanno incrociato spesso quella di De André, cantautore di cui avete fatto “vostri” anche diversi brani. Quanto è importante farlo conoscere alle nuove generazioni?

(Mannoia): «Quella dei nostri concerti è una scaletta “aperta”, che lascia molto spazio all’improvvisazione, certamente ci saranno le canzoni che hanno attraversato le nostre vite e che ci fanno emozionare, quelle dei nostri autori più famosi, oltre ovviamente a quelle del repertorio di Fiorella».

(Rea): «Io sono cresciuto con la sua musica, De André è un artista incredibile, non l'ho mai incontrato ma ho suonato il pianoforte in occasione della registrazione della canzone di Marinella, in duo con Mina. Anni fa andai in Sardegna nella villa di De André e Dori Ghezzi e feci il mio primo piano solo dedicato totalmente alle sue canzoni. Nel mio inizio dello spettacolo in piano solo sicuramente citerò una sua canzone».

Questo tour sembra un bel punto di arrivo: può essere invece l’inizio di un’evoluzione, una stazione di partenza?

(Rispondono insieme): «È la realizzazione di un nostro piccolo desiderio, una cosa che ci eravamo ripromessi tante volte nel corso di questi trent’anni in cui ci siamo incontrati dentro e fuori dal palco».

Il vostro concerto ha una dimensione “umana”, lontana dai clamori delle tournée tonitruanti. Che effetto fa tornare a incontrare le persone, a distanza ravvicinata, dopo una pandemia?

(Rispondono insieme): «Tornare a suonare dal vivo dopo il lockdown è stata una rinascita, un momento atteso con trepidazione, e di forte commozione davanti all’affetto del pubblico. Ma al di là della pandemia, entrambi soffriamo di questa “malattia” di emozionarci sempre sul palco».

Ci sono luoghi della Toscana a voi particolarmente cari dove vorreste suonare o soltanto rifugiarvi?

(Mannoia): «Amo la Toscana, ho avuto per diversi anni una casa a Monte San Savino, Arezzo, e ci ho lasciato un pezzo del mio cuore. Qualsiasi luogo della Toscana è magia».

(Rea): «Conosco bene la Toscana, mia moglie Giulia è nata a Livorno, mio figlio a Pisa. Sono tantissimi i luoghi dove rifugiarsi, dal mare alla montagna. Uno a me caro è Torre del Lago, la casa di Puccini, il suo pianoforte, proprio davanti al lago». 

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