Ottobre rosso: Sinner è il tennista italiano più vincente della storia
Batte Medvedev e dopo Pechino vince anche a Vienna: è il decimo Slam. Con questo successo diventa il tennista italiano più vincente della storia
A Vienna la festa è per Jannik Sinner che si conferma un vero talento. La capitale austriaca festeggia il campione in maniera beneaugurante, con una pioggia di coriandoli azzurri. L’altoatesino chiude dopo tre ore e quattro minuti di partita con una prima vincente un match duro e combattuto sia dal lato fisico che mentale. Supera Daniil Medvedev, numero 3 del mondo, per la seconda volta di fila e conquista il decimo titolo in carriera alla tredicesima finale.
La sfida va dalla parte del numero 4 del mondo per 7-6 4-6 6-3 che conferma di essere l’italiano con più partite vinte in una sola stagione. È un giocatore consapevole, che riesce a trovare sempre soluzioni diverse per superare un avversario straordinario. «Grazie Darren, grazie Giacomo e grazie alla mia famiglia e a tutto il resto del mio team, gli amici e tutto il pubblico - spiega Sinner in tre lingue, inglese, italiano e tedesco - spero di tornare perché questo è un grande torneo e grazie a Medvedev perché giocare contro di lui vuol dire migliorarmi». Il primo set termina al tie break dove Sinner mette a segno tre ace nel momento decisivo e chiude al secondo set point. È ancora lui il primo ad attaccare, ancora Medvedev il primo a sbagliare. Il set si chiude con 13 punti diretti al servizio a testa, e con un Sinner che ha fatto più gioco. Sinner ha anche servito meglio. Ha messo in campo l’81% di prime, ha vinto nettamente più punti in percentuale al servizio con la seconda. Nel secondo set Medvedev alza ancora lo standard. Colpisce forte, lo sposta, prova a sfiancarlo, a rompere il fiato prima del ritmo. Sinner in avvio un po’ ne risente, ottiene pochi punti diretti col servizio, ogni punto diventa una lotta per la sopravvivenza. Il terzo game è la sintesi: il duello d’orgoglio, il confronto fra due campioni che si riconoscono e intuiscono che non ci si può risparmiare ma il russo conquista il set 6-4. Il terzo set traduce il principio per cui il tennis sia uno sport bellissimo. E il quarto game diventa un romanzo, orgoglio e sentimento, arte di vivere in difesa. È passione, rifiuto della sconfitta, è paura e voglia, è stanchezza che annebbia i pensieri. È una prova di resistenza. Jannik non sfrutta otto palle break, Medvedev commette un doppio fallo su una palla game. Lo spazio del campo diventa racconto di due tamburini del tennis che continuano a suonarsele con la forza della volontà. Alla fine Sinner sfrutta la nona occasione e suona la sua sinfonia. Sale 3-1 dopo un game da 32 punti, Medvedev non molla e Sinner perde il break di vantaggio, ma lo riprende subito dimostrando prontezza di spirito e riflessi. All’improvviso Sinner rallenta, gioca senza peso, fa correre Medvedev che infatti si piega sulle ginocchia. L’altoatesino si porta 5-3, il russo tiene il servizio annullando un match point e risalendo da 15-40 conquista Vienna e fa il bis di vittorie su Medvedev. Il nuovo inizio di una storia da campione ancora tutta da scrivere ma che ha già agganciato i titoli (10) di Adriano Panatta con destinazione Parigi Bercy e le Finals Atp di Torino per poi cercare di conquistare la Davis Cup con l’Italia. Insomma, un super Sinner solido e bravo a mutare in corsa le strategie.