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CR7, con quella faccia un po’ così: la superstar sul viale del tramonto

Fabrizio Bocca
CR7, con quella faccia un po’ così: la superstar sul viale del tramonto

Triste, solitario, bizzoso. Ten Hag lo mette in panchina. Addio anche allo United?

07 agosto 2022
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Le facce di Cristiano Ronaldo panchinato a forza all’Old Trafford nella prima giornata del Manchester United in Premier League sembrano quelle di Gloria Swanson in “Viale del Tramonto”. La grande attrice americana continuava testardamente a interpretare se stessa, vegliarda stella del cinema muto ormai defunto e superato. Cristiano Ronaldo continua a recitare il ruolo di superstar, senza esserlo più.

E soprattutto non comprendendo come ormai il football gli stia voltando le spalle.

Il suo dissenso è tutto nelle smorfie sul volto, ben sapendo che le foto faranno il giro del mondo. La panchina di Ronaldo ha i chiodi della tortura, ma quel che è peggio è un’offesa al suo orgoglio macho, lui maschio dominante di branchi di calciatori. Disperato il suo allenatore lo ha buttato dentro nel secondo tempo, ma Ronaldo ha fatto cilecca e lo United ha perso lo stesso.

Le parole “panchina” e “sostituzione” semplicemente non esistono nel vocabolario di Ronaldo: nell’amichevole col Rayo Vallecano era stato sostituito e lui se ne era andato direttamente dallo spogliatoio a casa, facendo arrabbiare l’allenatore ten Hag. Che per altro sapeva benissimo di innescare la reazione nucleare.

Tutto molto già visto, comunque: la scena della panchina è la perfetta fotocopia dello scorso anno, quando Ronaldo finì riserva contro l’Udinese alla prima di A, entrò nel secondo tempo, ma non evitò ai bianconeri la brutta figura di essersi fatti rimontare due gol da Pereira e Deulofeu, e poi se ne andò via, ritornando a Manchester, lì dove la sua leggenda era cominciata. E dove ci sono abbastanza soldi per illudersi che tutto possa essere come prima.

Finirà così anche questa estate, il suo manager Jorge Mendes dovrà trovargli una squadra, che a 37 anni soddisfi la sua smodata sete di soldi, gol e prestigio. Cristiano vorrebbe lo Sporting Lisbona, pensando che tornando ancor più indietro nel tempo, ritrovi serenità ed equilibrio. Anche in chiave Mondiali, presumibilmente davvero gli ultimi della sua carriera.

Le ultime voci parlano invece di Galatasaray.

A dir la verità il caso Ronaldo” a Manchester non è nemmeno quello che fa discutere di più la piazza. Lo scienziato olandese Erik ten Hag, arrivato dall’Ajax, a rimpiazzare lo scienziato tedesco precedente, Ralf Rangnick, è riuscito a perdere la partita d’esordio in casa col Brighton, club da zona salvezza. Ovviamente sui social c’è già l’hashtag #TenHagout.

Il football si sta ribaltando: il Brighton ha venduto la sua sconosciuta star Marc Cucurella, per 72,5 milioni al Chelsea - ennesima follia del calcio inglese - e nonostante tutto è riuscito a fare il colpaccio all’esordio all’Old Trafford, di fronte a sua maestà Ronaldo.

Il quale ha dovuto subire l’onta degli applausi riservati all’attaccante tedesco Pascal Groß, autore della doppietta trionfale del Brighton. Per non parlare dell’invidia pure per la doppietta di Erling Haaland, nuova star del dirimpettaio City.

Più avanza l’età, più l’orgoglio di Ronaldo si radicalizza. Cristiano è uno degli ultimi dinosauri di un calcio fatto di supercampioni egoisti al centro dell’universo del football.

Oggettivamente incompatibili con allenatori stile Rangnick e ten Hag che sono invece l’ossessione della geometria del collettivo. Uno spartito immutabile, un sacchismo quasi esasperato, col Rayo Vallecano Ronaldo aveva fatto lo sciopero bianco, giocando a centrocampo con una serie di titic e titoc senza senza senso. Come dire: ti piace questo calcio? Eccoti servito, guarda che pena.

Oggi purtroppo Cristiano è un campione ingestibile. Troppo caro per le casse di molti, ancora in grado di fare gol (101 nei 3 anni bianconeri e 24 nella precedente stagione con lo United), ma non abbastanza per vincere o conquistare quel che si vuole - vedi Juve e Manchester Utd - troppo egocentrico, troppo ingombrante nello spogliatoio, il fisico da statua greca un’illusione. Non puoi metterlo in panchina, non puoi sostituirlo, lo devi accettare così com’è. Chi si mette in casa oggi uno così?

A 37 anni e in fase declinante, per Cristiano Ronaldo c’è da guardare in faccia la realtà. Illudersi come Gloria Swanson che sia ancora il formidabile attaccante delle 5 Champions League conquistate, o andare a cercarsi il circo più adatto come un anziano ma sempre affascinante Buffalo Bill.l


 

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