Prato, non c’è ancora il successore di Brando ma domani in panchina ci sarà il vice Cesaretti
In pole position l’ex Carpi Massimo Bagatti, ma i tempi della trattativa si allungano
PRATO. Il Prato si è presentato alla città con tutte le formazioni, ma all’appello manca il tecnico della prima squadra. Un tassello che si pensava potesse sistemarsi velocemente e che invece si potrarrà ancora per qualche giorno. Non è ancora arrivata la tanto attesa fumata bianca sul nome del nuovo allenatore che guiderà il Prato dopo la rescissione consensuale con Lucio Brando. Anche l’allenamento di ieri pomeriggio (partitella al sussidiario) è stato diretto dall’allenatore in seconda Cristian Cesaretti che quasi sicuramente siederà in panchina domani nella gara casalinga con il Ravenna.
Dopo che la candidatura di Francesco Baiano è caduta (anche) per la squalifica di 45 giorni inflitta al tecnico ex Aglianese dal Tribunale Federale, uno dei nomi più gettonati è quello di Massimo Bagatti, 57 anni, modenese, la scorsa stagione al Carpi. Ha allenato tra l’altro Legnago, Campobasso, Delta Porto Tolle e Correggese. «Conosco bene il direttore Bolzan visto che eravamo insieme al Carpi – ha spiegato Bagatti – ma al momento non ci sono stati contatti. Prato è una piazza importante ma non ho novità. Probabilmente staranno valutando diverse situazioni». Il tecnico emiliano non si è voluto sbilanciare, ma l’impressione è che ci possa essere una trattativa tra le parti che potrebbe concludersi nei prossimi giorni.
Bagatti era già stato contattato dal Prato il primo anno della gestione Commini – Reggiani ma poi il tecnico emiliano non trovò l’accordo con la società e fu scelto Pagliuca come primo allenatore della nuova gestione biancazzurra. L’ex giocatore durò poco e a lui successe Marco Amelia che iniziò molto bene, ma prima di Natale inanellò una serie di sconfitte che fecero decidere per un nuovo cambio fino all’arrivo di Favarin che traghettò il Prato al termine della stagione e iniziò la stagione 2022-23 anche con diversi risultati positivi. Poi il vento cambiò e fu lui a pagare con l’arrivo di Brando. I nodi sono tuttavia venuti al pettine ed ora il Prato si ritrova senza timoniere dopo una sola giornata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA