Prato, la protesta alla scuola Meucci: «Il parcheggio è una piscina»
Ogni volta che piove l’acqua sale fino alle caviglie degli alunni della scuola
PRATO. In una città che soffre di una cronica carenza di piscine ce n’è una di cui si farebbe volentieri a meno. È quella che si forma puntualmente davanti all’ingresso della scuola elementare Meucci di via Marradi, proprio davanti alla piscina vera nella stessa via.
«Ogni volta che piove – racconta la madre di una bambina che frequenta la scuola – il parcheggio davanti ai cancelli della scuola si trasforma in una vera e propria piscina. L’acqua ristagna completamente, arrivando a coprire tutto il piazzale fino a superare le caviglie. Genitori, nonni e bambini sono costretti a camminare nell’acqua per raggiungere le auto, rischiando di scivolare o di bagnarsi completamente. È una scena che si ripete identica ogni volta che piove, da anni, senza che nessuno sia mai intervenuto per risolvere il problema. Le foto e i video che circolano tra le famiglie mostrano chiaramente la situazione: un parcheggio allagato, bambini con i piedi a mollo e nonni che cercano, con fatica, di attraversare senza cadere. Personalmente, ogni volta che accompagno o vado a riprendere mia figlia, mi sento frustrata e indignata. Non è possibile che nel 2025 si debba ancora affrontare una condizione del genere davanti a una scuola elementare. È un luogo frequentato ogni giorno da decine di bambini piccoli e da persone anziane: il rischio di incidenti o cadute è altissimo. Sembra evidente che ci sia un problema di drenaggio e di manutenzione delle caditoie, perché l’acqua non defluisce e in pochi minuti il parcheggio si riempie completamente. Oltre al disagio, c’è anche un problema di sicurezza: basterebbe poco per rendere questa zona più sicura e accessibile a tutti».
«Come genitori – scrive la madre dell’alunna – chiediamo solo che qualcuno intervenga davvero. Non chiediamo miracoli, ma un intervento concreto del Comune: una revisione del sistema di scarico delle acque e un piano di manutenzione che ponga fine a questa situazione ormai cronica. Un nonno che accompagna ogni giorno il nipotino mi ha detto: “Non chiediamo molto, solo che i nostri bambini possano uscire da scuola senza doversi bagnare fino alle ginocchia. È assurdo che nel 2025 ci sia ancora un parcheggio così davanti a una scuola».
