Il Tirreno

Prato

Il caso

Lanciano palloni da calcio con sei smartphone dentro il carcere di Prato


	La struttura
La struttura

La polizia penitenziaria se n’è accorta e ha sequestrato i telefonini destinati ai detenuti. Ennesima aggressione a un assistente capo

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PRATO. Hanno lanciato due palloni da calcio all’interno del carcere della Dogaia, dopo aver nascosto all’interno dei palloni sei smartphone, ma la polizia penitenziaria se n’è accorta e ha sequestrato i telefonini prima che potessero finire nelle mani dei detenuti. Tutto è successo lunedì 25 novembre e la Funzione pubblica della Cgil ne dà notizia oggi, 26 novembre.

La ricostruzione

Secondo quanto riferito dal segretario della Uilpa Ivan Bindo e da Giulio Riccio, coordinatore regionale della Fp Cgil polizia penitenziaria, i due palloni da calcio sono stati calciati dall’esterno e sono finiti all’interno della casa circondariale. Quando gli agenti della polizia penitenziaria li hanno presi hanno capito che all’interno era nascosto qualcosa. Una volta aperti, i due palloni sono risultati contenere sei smartphone, che sono stati sequestrati.

Sempre lunedì c’è stata un’altra aggressione a un assistente capo della Penitenziaria in servizio nel reparto di media sicurezza. L’assistente è stato aggredito da un detenuto di origine egiziana, che dopo aver forzato uno sbarramento al piano terra del reparto si è scagliato contro l’assistente colpendolo con un pugno al volto e procurandogli dei tagli con una lametta rudimentale sulla mano e sul polso. L’intervento immediato di altri agenti in servizio ha evitato il degenerare della situazione. L’assistente è stato costretto a ricorrere alle cure sanitarie con 3 giorni di prognosi. «A pochi giorni dal consiglio comunale che ha visto il carcere al centro del dibattito politico – commentano Riccio e Bindo – continuano imperterriti gli episodi a discapito degli operatori della polizia penitenziaria».

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