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Prato, problemi per rinnovare il permesso di sosta in centro: «Se cambi la targa dell’auto devi pagare di nuovo»

di Maria Lardara
Prato, problemi per rinnovare il permesso di sosta in centro: «Se cambi la targa dell’auto devi pagare di nuovo»

La protesta di due cittadini che raccontano la loro odissea burocratica

21 settembre 2023
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PRATO. Il permesso per parcheggiare fuori dalle mura lo rinnova di mese in mese. Le costa 25 euro e le consente di lasciare tranquillamente la sua Panda per andare a lavorare nel negozio di frutta e verdura in piazza Duomo. A metà settembre Angela Perretta ha dovuto rifare la targa del veicolo che non aveva superato l’esame della periodica revisione. Peccato che il pass per la sosta lo avesse già pagato e che mai avrebbe pensato di ripagarne un altro, complice il cambio di targa.

«Questa la risposta che mi sono sentita dare dagli uffici di Consiag Servizi venerdì mattina, ovvero che non era possibile registrare il cambio targa su un permesso peraltro già pagato. Così ora mi tocca pagare 3.50 euro tutte le mattine quando ho già speso per tutto il mese».

Del cambiamento di targa Angela avrebbe fatto a meno. Ma era troppo deteriorata e rifarla era importante per avere l’ok alla revisione del veicolo. Tutte le pratiche della motorizzazione sono state affidate a un’agenzia: nel giro di pochi giorni l’ortolana si è ritrovata con targa e libretto nuovo. Ma stesso telaio e nome del proprietario. «All’assicurazione c’è voluto un attimo per comunicare la nuova targa. Mi rifiuto di spendere altri 25 euro per una questione di principio».

Caso più unico che raro, secondo Consiag Servizi che replica sottolineando che «il cambio targa non è previsto nel permesso mensile, bensì solo in quello annuale».

Da luglio capita di vedere diverse persone in fila agli uffici di Consiag al Serraglio: la maggior parte dei permessi di chi risiede o lavora in centro è in scadenza fra luglio e novembre. Ma rinnovare il pass può diventare un’odissea: è successo a un impiegato che lavora per una multinazionale, abita da cinque anni in Ztl A e si muove con una vettura di servizio. Mai avuto problemi con Consiag Servizi ma stavolta gli ci sono voluti due mesi per rinnovare il permesso con una corrispondenza di svariate mail con la partecipata.

Prima gli hanno chiesto la busta paga da cui risulta il “fringe benefit”, poi la lettera di assegnazione del mezzo, infine la visura camerale dell’azienda e il contratto di noleggio. «Richiedere il permesso 01 – racconta il residente al Tirreno – è diventata un’odissea burocratica assurda, il tutto solo perché ho l’auto in fringe benefit». Dal canto suo Consiag Servizi mette le mani avanti: nessun irrigidimento sulle procedure ma un’attenzione in più con la richiesta di documentazione aggiuntiva. «Prima bastava un’autocertificazione – osserva la direttrice Maria Tripoli – ma ci siamo resi conto che talvolta venivano dichiarati non corrispondenti alla realtà».


 

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