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L’azienda trattiene il Tfr ai lavoratori licenziati: scoppia la protesta

L’azienda trattiene il Tfr ai lavoratori licenziati: scoppia la protesta

Si inasprisce lo scontro tra la Iron & Logistics e il Si Cobas

25 novembre 2022
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PRATO. La Iron & Logistics di Narnali ha inviato in questi giorni lettere raccomandate ai 22 operai licenziati all’inizio di ottobre comunicando che intende trattenere la liquidazione per compensare presunti danni provocati dalle proteste sindacali dei lavoratori che avrebbero provocato la perdita di alcune commesse. Lo ha reso noto ieri il sindacato Si Cobas.

«Il fatto non trova precedenti – commenta Luca Toscno del Si Cobas – Oltre a non trovare nessuna legittimità da un punto di vista legale. Si tratta dell'ennesima iniziativa arbitraria che svela, se ancora ce ne fosse bisogno, il furore antisindacale di un azienda che sogna di tornare a prima dello Statuto dei Lavoratori, o addirittura ai tempi in cui gli scioperi ed i sindacati erano fuori legge».

Già qualche giorno fa uno dei legali dell’azienda, Lisa Monni, aveva parlato di un danno di 900.000 euro.

«Ci si inventa un inesistente credito di 900mila euro per risarcimento danni vantato nei confronti dei lavoratori che hanno scioperato – commenta ancora il Si Cobas – Il fatto è che se si contesta ad uno sciopero di recare danno all'economia di un’azienda, si sta contestando ad uno sciopero di essere uno sciopero. Siamo di fronte a null'altro che ad un intimidazione bella e buona: scandalosa politicamente ed improponibile giuridicamente».

Lunedì la titolare della Iron, Mihaela Sasu Paraschiva, ha partecipato a un tavolo di mediazione in Regione e da lei il consigliere del presidente Giani, Valerio Fabiani, aspettava risposte sulle intenzioni e le prospettive della società.

Risposte che sembrano aver trovato gli stessi sindacalisti del Si Cobas. Da qualche giorno, dicono, la produzione è ripresa nello stabilimento che la Iron & Logistics ha a Montale in via Alfieri.

«Insomma – dice Luca Toscano – mentre l'azienda agita lo spettro della chiusura per ricattare con nuovi licenziamenti il tavolo di trattativa aperto in Regione e si rifiuta di pagare i Tfr ai lavoratori, sarebbe curioso sapere quante decine – se non centinaia – di migliaia di euro sono stati spesi in questa nuova scellerata operazione di trasferimento provata fino all'ultimo a portare avanti nel buio».

«Respingeremo in tutti i modi questo ennesimo attacco al diritto di sciopero – promette il Si Cobas – Chiediamo alla Regione Toscana di condannare questo ennesimo atto arbitrario ed illegittimo da parte dell'azienda: ai lavoratori devono immediatamente arrivare i soldi del proprio lavoro».  

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