Il Tirreno

Prato

Sanità

«A Montemurlo rischia di chiudere il punto d’emergenza»

Martina Trivigno
«A Montemurlo rischia di chiudere il punto d’emergenza»

Gli infermieri in stato d’agitazione dall’11 luglio

02 luglio 2022
2 MINUTI DI LETTURA





PRATO. Un grido di disperazione. Gli infermieri del territorio dell’Asl Toscana centro proclamano lo stato d’agitazione a partire dall’11 luglio. Che tradotto significa: si limiteranno agli orari di lavoro indicati sul contratto, senza fare straordinari né ore aggiuntive. E – spiega Simone Baldacci, coordinatore della Funzione pubblica Cgil Asl Toscana centro – «il rischio, ora, è che chiudano quattro punti d’emergenza territoriale: a Rifredi, Montemurlo e anche due nel Chianti, tra cui San Casciano».

Sul tavolo, la riforma del servizio territoriale 118 che, tra le altre cose, prevede la soppressione di una ventina di ambulanze con medico a bordo che saranno sostituite da altrettante infermieristiche. «I lavoratori del 118 di Firenze e dell’area vasta Asl Toscana centro entrano in stato di agitazione per richiedere maggiori assunzioni – sottolinea Baldacci – . Da più di dieci anni, infatti, il servizio del 118 è sottodotato di personale infermieristico e l’imminente riorganizzazione ne aumenterà i carichi di lavoro. Servono più assunzioni che dovranno essere nella misura di almeno 60 unità. Lo chiediamo per una maggiore sicurezza dei cittadini e, allo stesso tempo, è più che mai necessaria una maggiore formazione del personale e una serie di protocolli che permettano ai lavoratori di operare con la massima sicurezza nei territori più dispersi dell’area vasta».

Una versione unanime e condivisa da tutti i sindacati che rappresentano gli infermieri – Cgil, Cisl, Uil, Nursind e Cobas – frutto dell’esito dell’assemblea dei lavoratori che si è svolta il 28 giugno all’Iot di Firenze a cui hanno partecipato 78 infermieri su 250. «Da più di due anni abbiamo lavorato a testa bassa – prosegue Baldacci – e, adesso, l’ennesima doccia gelata: proprio ora che stavano per arrivare, in tutto il territorio dell’Asl Toscana centro, 4 milioni di euro per i fondi contrattuali aziendali, la Regione Toscana li ha bloccati. Sono soldi dello Stato e spettano agli infermieri».

In ogni caso gli infermieri non indietreggiano e le ripercussioni non mancheranno. «Dal 10 luglio rischiano la chiusura almeno quattro pet punti di emergenza territoriale – prosegue il sindacalista – . Saranno chiusi perché al momento li teniamo aperti con il lavoro aggiuntivo, non con quello istituzionale che, di fatto, consente di tenere aperti tre quarti dei punti di emergenza, ma un quarto resta aperto grazie all’attività aggiuntiva extra-contrattuale di questi lavoratori. La mobilitazione arriva per la mancanza di risposte, da parte dell’azienda, alle questioni sollevate sui tavoli negoziali. Per questo chiediamo un piano di riforma del servizio che tenga in considerazione le carenze organiche, la necessaria formazione, un’adeguata compensazione economica. Negli incontri precedenti effettuati con Regione Toscana e Asl Toscana Centro, infatti, non si sono trovati punti di incontro soddisfacenti».


 

Vespa World Days
L’evento

Vespa World Days, il racconto del grande debutto: i modelli unici, i vespisti da tutto il mondo e i video

Sportello legale