Fucecchio, lo scuolabus a “giorni alterni”: «Enormi disagi per le famiglie»
Proteste dei genitori: «Il servizio non garantito due giorni a settimana». Le criticità sono legate all’orario di uscita, polemiche anche per alcune esclusioni dal pre-scuola
FUCECCHIO. Niente pulmino per due giorni a settimana, ma soprattutto niente prescuola per alcune famiglie.
Sono i disagi con i quali quest’anno devono convivere i genitori degli alunni della scuola elementare di Ponte a Cappiano. Problemi tutti preventivamente comunicati da scuola e amministrazione, ma che in questi giorni sono stati al centro di alcune polemiche. «Lo scorso maggio furono convocati i genitori dei bambini delle future classi quarte e quinte che prendono il pulmino al ritorno – racconta una mamma –. Le quarte e le quinte due giorni a settimana escono alle 13.50 per il nuovo modulo dell’istituto comprensivo partito alcuni anni fa. Il problema sta nel fatto che durante questa riunione fu chiaramente detto che il servizio del pulmino non ci sarebbe stato in quanto non ci sono pulmini disponibili in quell’orario, quindi i genitori avrebbero dovuto organizzarsi». Una situazione che, ad anno iniziato, si è rivelata più difficile da affrontare del previsto. «Alcuni che contavano sui nonni hanno avuto problemi, altri che pensavano di organizzarsi a lavoro hanno avuto la loro situazione cambiata – racconta un’altra mamma –. Il risultato è che questo problema sta creando non pochi disagi a numerosi genitori». «Una situazione assurda – aggiungono i genitori – visto l’obbligo di un orario ma senza un servizio che sarebbe stato comunque a pagamento».
Un prolungamento che sarebbe stato previsto con l’ora di religione alla fine della giornata «tanto che alcune mamme – scrive un genitore – per ovviare al problema hanno esonerato i propri bambini dal fare l’ora». Altro problema è il prescuola, il servizio di sorveglianza dei bambini, garantito in genere a scuola la mattina, a copertura del periodo che intercorre fra l’arrivo degli alunni e l’inizio delle lezioni.
«Anche quello è un servizio che viene in genere previsto e a pagamento ed è fondamentale – spiega una mamma – perché molti genitori non hanno modo di portare i propri figli a scuola all’avvio delle lezioni. Dobbiamo andare a lavoro e quasi tutti entriamo prima». Il servizio, previsto dalla scuola, poteva rivolgersi ad un massimo di 15 bambini. «A domande tutte accolte, sono rimasti fuori sei bambini – scrivono –. A scuola iniziata, per qualsiasi problema dei genitori, si sono aggiunte sei domande che però sono finite in una lista di attesa perché per attivare un nuovo modulo minimo devono esserci 10 domande. Tutti i genitori si sono rivolti all’ufficio scuola, ma la cosa pare impossibile da fare in quanto ci sarebbe di mezzo un appalto, con la necessità di fare formazione a del personale. Noi capiamo tutto, ma questa situazione ci mette in oggettiva difficoltà».
