Pontedera, pugni e calci agli operatori sanitari: due aggressioni in un giorno, caos al pronto soccorso
Colpiti una guardia, un’oss e un infermiere. L’allarme dei sindacati: «Episodi gravi, servono contromisure come la presenza fissa delle forze dell’ordine»
PONTEDERA. Ancora aggressioni al personale sanitario, al pronto soccorso dell’ospedale Lotti di Pontedera. Due i casi che si sono verificati nella sola giornata di ieri, con due pazienti che hanno dato in escandescenza alzando le mani contro una guardia giurata, un’operatrice socio sanitaria (oss) e un infermiere.
In nessuna delle due situazioni, peraltro, pare che il nervosismo sia dipeso dai tempi di attesa. Il primo episodio è avvenuto intorno alle 6 del mattino, quando al pronto soccorso pontederese è arrivato con l’ambulanza un uomo soccorso a Ponsacco per un dolore alla spalla. Nel momento in cui il personale lo ha preso in carico dandogli indicazioni sui farmaci da assumere, l’uomo ha cominciato a mostrare segni di insofferenza, contestando ciò che gli veniva spiegato e mostrandosi impaziente di andare via.
Di fronte ai toni sempre più accesi usati dall’utente, la guardia giurata, una donna, si è avvicinata per calmarlo. È stato a quel punto che è stata spintonata e colpita dai pugni dell’aggressore, che poco dopo si è scagliato con calci e uno sputo in faccia anche contro la oss intenta a soccorrere la guardia.
Per contenere la furia dell’uomo, che ha poi provato anche a scappare, è servito l’intervento delle guardie giurate, due uomini, che si trovavano fuori dall’ospedale. Al resto, ci ha pensato la polizia, che arrivata sul posto ha arrestato l’aggressore, poi denunciato dalle vittime.
Qualcosa di simile si è poi ripetuto nel tardo pomeriggio, verso le 18. Un giovane paziente si è presentato al pronto soccorso già in forte stato di alterazione. Tanto da mandare in preallerta il personale, che ha chiamato i carabinieri. Quando poi però sembrava che la loro presenza non servisse più e sono stati quindi invitati a uscire, il giovane ha strattonato l’infermiere del triage che lo aveva accompagnato in ambulatorio. A seguito del referto, l’infermiere non potrà lavorare per sette giorni.
Due episodi gravi nella stessa giornata, due di una lunga serie di aggressioni e minacce a danno degli operatori sanitari, fenomeno messo più volte in risalto dagli addetti ai lavori che ogni giorno vedono la propria incolumità messa a repentaglio. «Rappresenterò questi ennesimi casi nel tavolo territoriale con l’Asl – afferma Mario di Maio, segretario Sanità del sindacato funzioni pubbliche della Cgil di Pisa – per cercare insieme delle contromisure e salvaguardare la sicurezza del personale sanitario. Questi accaduti ci devono far riflettere su quanto siano esposti gli operatori e su quanta attenzione dobbiamo prestare al tema della sicurezza. Una misura potrebbe essere la presenza fissa delle forze dell’ordine in ospedale, che invece a Pontedera non c’è».
Sulla stessa lunghezza d’onda Filomena Albano, dirigente sindacale del Nursind (sindacato professioni infermieristiche) di Pisa. «A distanza di poche ore sono state aggredite tre persone che stavano lavorando in ospedale – commenta – Come Nursind chiediamo da tempo un presidio fisso della polizia negli ospedali e quello che è successo oggi (ieri, ndr) conferma l’urgenza della nostra richiesta».
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