La guida
Montecatini Valdicecina, è di Sabine il cadavere nel fango: riconosciuto da un orologio
Proseguono senza sosta le ricerche del piccolo Noah: decine di persone impegnate anche con droni
MONTECATINI VALDICECINA. È di Sabine Kingbauer, la donna tedesca di 62 anni travolta insieme al nipote di tre mesi lo scorso 23 settembre dalla piena dello Sterza, a Montecatini Valdicecina, il corpo in avanzato stato di decomposizione ritrovato lunedì a quasi sette chilometri di distanza dall’abitazione nella quale, in località La Gabella, stava soggiornando insieme alla famiglia per un periodo di vacanza in Toscana. Il corpo è stato riconosciuto, a distanza dal marito, Peter Kingbauer, tramite alcune foto di alcuni oggetti rinvenuti sul cadavere, un orologio e un anello, inviategli dai carabinieri. L’uomo li ha subito riconosciuti e informato le autorità italiane. Come prova, ha inviato ai carabinieri del comando di Volterra alcune foto della donna che indossava gli stessi oggetti. Ora spetterà al magistrato decidere se disporre comunque l’esame autoptico e il test del Dna.
Continuano invece senza sosta le ricerche del piccolo Noah, il neonato di tre mesi trascinato via insieme alla nonna dalla furia dell’acqua del torrente Sterza che oltre una settimana fa ha devastato Montecatini Valdicecina. Dopo il ritrovamento del corpo della nonna i vigili del fuoco e i volontari hanno ripreso da subito le ricerche del neonato. Nonostante l’allerta gialla per rischio di dissesto idrogeologico e vento forte emanata dalla Regione, decine e decine di persone proseguono il lavoro nelle zone colpite dall’esondazione dello Sterza ampliando progressivamente il raggio di azione. Impegnate sul campo due squadre di terra di vigili del fuoco supportate da unità cinofile, conduttori di quad e di mezzi per il movimento terra necessari per intervenire nelle aree travolte dai detriti, ma anche per ricavare passaggi dove la viabilità è interrotta. Da terra, ma anche dal cielo. Le ricerche proseguono anche dall’alto grazie all’utilizzo di vari droni e il supporto di due elicotteri. Le ricerche si stanno concentrando verso sud, a distanza quindi dalla casa presa in affitto dalla famiglia tedesca. Sul posto anche decine di volontari della protezione civile, che saranno impiegati almeno fino al prossimo fine settimana per provare a consegnare ai familiari quel corpicino portato via dalla furia dell’acqua che ha devastato il territorio e spezzato i sogni e il futuro di una famiglia. Arrivata in Toscana per una vacanza che si è trasformata in tragedia.