Montecatini Valdicecina, da 50 centimetri d’acqua a sei metri di piena: cosa c’è dietro alla furia del torrente Sterza
In alcuni punti il torrente si è raddrizzato. L’assessore: «Quantità di acqua caduta nel bacino inattesa»
MONTECATINI VALDICECINA. L’orologio non aveva fatto nemmeno due giri completi che il torrente Sterza, nel punto in cui confluisce con la Cecina, è salito da mezzo metro a sei metri. Portando via nonna e nipote in vacanza in un podere e travolgendo con un’ondata di danni l’intera comunità e il territorio. In molti sono stati sorpresi dalla velocità della piena da non avere avuto nemmeno il tempo di mettersi al riparo, rifugiandosi sui tettucci delle auto finite fuoristrada. Ma cos’è successo al torrente Sterza in poche ore tra lunedì 23 e martedì 24 settembre?
«Il torrente ha ripreso il percorso che non aveva da secoli»
«La quantità di acqua caduta nel bacino tra la Val di Cornia e la Val di Sterza, dove sono avvenuti i fatti più gravi, è stata talmente tanta che la piena è cresciuta a valle (dove il torrente Sterza confluisce con la Cecina) da mezzo metro a sei metri in due ore. E la velocità con cui è scesa dalla collina è stata talmente tanta che ha portato giù tutto quello che ha potuto e in alcuni punti la Sterza, si è raddrizzata, ha ripreso il corso che non aveva da secoli. Proprio dove alcune persone erano in vacanza», spiega l’assessore Davide Guerci di Montecatini Valdicecina.. «Stiamo monitorando la stabilità dei ponti, per poi fare le verifiche di tipo statico», continua. «E ci sono anche i problemi energetici, chiederemo aiuto alla Regione e la richiesta di calamità naturale».
L’acqua ha fatto una curva
«L’acqua ha fatto una curva ed è tornata a lato monte, sorprendendo la famiglia tedesca che era salita al primo piano per salvarsi ed è stata salvata dall’onda di piena. Non ci aspettavamo una quantità così concentrata di precipitazioni»
I danni alla zona della Gabella
«Anche alla Gabella ci sono stati danni importanti, con un bar che è stato devastato e una stalla di mucche che non esiste più. E anche lì le persone sono state evacuate e hanno cercato ricovero da amici e parenti. Sono una decina di abitazioni». «Siamo molto tristi per quello che è successo alla famiglia che era qui in vacanza, un grande dolore», conclude Guerci commuovendosi.