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Pontedera

Cinema e tradizioni

Un piccolo borgo toscano e la sua festa diventano il set di un “corto”: i residenti-attori e il racconto della regista

di Francesco Turchi
Nelle foto Noemi Forti e alcuni momenti delle riprese a Sasso Pisano
Nelle foto Noemi Forti e alcuni momenti delle riprese a Sasso Pisano

Noemi Forti ha girato “Figlie Uniche” in un paesino della Valdicecina coinvolgendo tutta la comunità

28 agosto 2024
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CASTELNUOVO VALDICECINA. Un minuscolo borgo della Valdicecina catapultato sul grande schermo, insieme a tutti i suoi abitanti. Che all’improvviso (anche se non per tutti) si ritrovano sul set di un cortometraggio, nel ruolo di comparse. E la festa del patrono (quella vera) , diventa un contesto-chiave della storia. Perché è lì che inizia tutto. Con gli zaini pieni, Leda e Anna (dieci e dodici anni) , le “Figlie uniche” del titolo, approfittano dei preparativi della festa per allontanarsi dalla casa dove vivono con la nonna. Con cautela avanzano per le vie del borgo, evitando gli occhi indiscreti di cacciatori e contadini che gravitano intorno all’evento. «Tutto ciò che vedono e sentono – si legge nella scheda di presentazione – è amplificato dall’appartenere a quell’età a metà tra infanzia e adolescenza. Poi “Il rumore assordante di un elicottero che si muove tra gli alberi interrompe le loro grida euforiche: che stiano cercando loro? Per Anna è tempo di tornare, si sta facendo buio e la nonna potrebbe preoccuparsi. Ma per Leda non è mai stato solo un gioco. Il suo zaino non è pieno di giochi, ma di viveri a lunga scadenza. La sua è una vera fuga». Per il resto della storia bisognerà attendere la proiezione del cortometraggio diretto da Noemi Forti, classe 1993, nata a Massa Marittima e cresciuta a Pisa, dove ha vissuto fino al 2016.

Noemi, perché ha scelto proprio Sasso Pisano?

«È il paesino dove ho passato tutte le mie estati da bambina, poi in adolescenza, fino a distaccarmene per poi riscoprirlo in età adulta. È il paese dove è nata e cresciuta mia mamma e dove torno adesso alla prima occasione utile. Per me era fondamentale girarlo lì. Non era solo un luogo bello, casuale. L’idea è nata lì e doveva essere sviluppata proprio in quei luoghi. È tutto ambientato al Sasso tranne una scena al Lago dell’Accesa, con una finzione cinematografica per cui il Lago sarebbe attaccato al paesino».

Quanto c’è della vera Noemi in questo corto?

«È liberamente autobiografico. Io sono figlia unica. Mi sono sempre sentita divisa tra la voglia di andare via, esplorare, guardare oltre, andare a vivere nella grande città (infatti ho vissuto a Milano e ora vivo a Roma) e il legame fortissimo per la mia terra d’origine che mi porta sempre a tornare».

Come hanno reagito i paesani?

«La gente del posto è stata veramente molto accogliente. Le signore dell’associazione La Fumarola si sono proposte autonomamente di cucinare per noi, un aiuto fondamentale è stato Enio, uno stupendo signore del Sasso che mi ha caricato sulla jeep e mi ha portata a fare sopralluoghi in zone remote del paesino, Enio mi ha aiutata a trovare gli alloggi e ha recitato per noi. Molti hanno accettato di buon grado di fare da comparse interpretando di fatto se stessi».

Ha fatto convivere una festa paesana vera, quella di San Bartolomeo, con le riprese. È stato complicato?

«Alla festa hanno partecipato molte più persone rispetto al solito. C’erano sia gli abituali abitanti che molti da fuori. Solo pochi sapevano che avremmo fatto le riprese ma la reazione è stata ottima. In un’inquadratura un signore è uscito di casa ed è stato ripreso mentre guardava perplesso cosa stava accadendo ed è una delle inquadrature migliori della serata. Alla festa “vera” il comico Cagliostro ha tenuto il palco e subito dopo abbiamo chiesto al pubblico gentilmente di restare per le nostre riprese. Davide Barbafiera, musicista pisano, interpretava Lucio, un uomo cresciuto al Sasso e rimasto lì da sempre, che alla festa cantava “Bevi il vino di Scansano”».

Quando lo vedremo?

«Il cortometraggio è totalmente autoprodotto e indipendente, per questo motivo abbiamo deciso di finanziarci con la raccolta fondi online. È ancora possibile darci una mano (tutte le info su https://sostieni.link/36321, ndr) . Abbiamo finito le riprese. La post produzione finirà d’inverno, tra montaggio, color, audio, e prima di tutto sarà inviato ai festival del cinema. Sicuramente sarà organizzata una proiezione a Sasso Pisano, una a Pisa, una a Roma. E poi vedremo che succederà».

 

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