Il Tirreno

Pontedera

Vespa World Days 2024
La maxi festa

Vespa World Days a Pontedera, Marta e Franco: chi sono la più giovane iscritta al raduno e il "senatore" 88enne

di Paola Silvi
A sinistra Marta Cervelli insieme al padre, a destra Franco Macchi
A sinistra Marta Cervelli insieme al padre, a destra Franco Macchi

All'evento mondiale dedicato al gioiello a due ruote della Piaggio si incontrano generazioni diverse: tutti con lo stesso "mito" nel cuore

17 aprile 2024
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PONTEDERA. L’amore per la Vespa si tramanda di padre in figlio, da nonno a nipote. Da generazioni il mitico scooter, che da giovedì 18 a domenica 21 aprile sarà la formula magica che incanterà migliaia di appassionati, ha sedotto ma non ha abbandonato. La voglia di salire sulla sua sella nei decenni è rimasta la stessa. A Pontedera ma anche nel mondo dici Vespa e basta così. Non serve aggiungere altro. Soprattutto dopo 78 anni di vita e di amore incondizionato per il veicolo a due ruote che ha rivoluzionato la storia della mobilità, della moda e della pubblicità. Tanto che Vespa e i suoi fans nacquero praticamente insieme quando, già nel 1946, si costituirono i primi Vespa Club.
(QUI LO SPECIALE DEL TIRRENO SUL RADUNO MONDIALE A PONTEDERA)
In città fianco a fianco con quelli che arrivano da oltre 54 Paesi diversi, sparsi in quattro continenti, ci sono i Vespa Club locali che si sono messi da subito a disposizione dell’organizzazione. Felici di partecipare e sostenere un evento che riunisce chi per quel mezzo ha perso la testa. Che lo sogna e quando lo vede passare continua a desiderarlo. E gli iscritti dei Vespa Club della Valdera sono il cuore e l’anima della rassegna. Uomini e donne che si sono innamorati della Vespa e dedicano il loro tempo libero a scorrazzare in gruppo per le strade. Libertà, emancipazione e movimento che li porta a seguire i raduni, a non perdersi un tour, a volte nazionale, altre internazionale. La gioia di stare insieme, di macinare chilometri e di godere dell’aria aperta e delle bellezze paesaggistiche spinge i membri dei Vespa Club a ritrovarsi e a condividere un piacere per un veicolo che è più di un hobby.
L'iscritta più giovane
La più giovane vespista è Marta Cervelli, che a soli 9 anni da Pontedera è arrivata a Maranello per la Notte Rossa sulla Vespa del padre. «Si può dire che Marta – racconta Luca Cervelli, presidente del Vespa Club di Pontedera – è cresciuta in sella. Ora ha 13 anni, ma il suo primo viaggio lungo a bordo della due ruote l’ha fatto diverso tempo fa. Un’intera giornata in gita». Con la tessera del Vespa Club in tasca da un paio d’anni, Marta è presente agli incontri e alle manifestazioni organizzate dall’associazione. Aiuta a servire ai tavoli durante le rimpatriate a pranzo, stacca i biglietti della lotteria nelle iniziative benefiche. «Per me è normale – dice la ragazzina – e mi piace andare in Vespa con babbo». Del resto Luca, che di professione vende ricambi auto, del mondo dei motori è un esperto e la mattina porta la figlia a scuola con l’Ape. A onor del vero, però, c’è un vespista ancora più giovane di Marta. Ha solo 3 anni e abita a Santa Maria a Monte. Ha aderito al Vespa Club per volere del nonno.

Il "senatore"
Chi invece non può più salire a bordo della Vespa, ma ne ha tanta nostalgia, è Franco Macchi, classe 1935, di Perignano. «A 88 anni e mezzo non monto più in sella, ma ho la tessera del club – spiega – da oltre mezzo secolo. Fui tra i primi ad aderire al Vespa Club di Perignano quando era un gruppo numerosissimo, secondo solo a quello di Milano». La sua passione per la Vespa l’ha trasmessa alla figlia Benedetta «che ha tre Vespe, due d’epoca e una moderna, oltre al Ciao», aggiunge. Il più anziano tra gli iscritti ha tantissimi ricordi legati all’icona delle icone che, in poco tempo, è diventata un fenomeno globale. «Sono stato assunto in Piaggio come apprendista – ricorda – agli inizi del 1950 e non avevo neppure 15 anni. Montavo gli ammortizzatori, poi dopo nove anni sono stato trasferito nella sala prova dei materiali e ho imparato tanto, raggiungendo alti livelli di esperienza e togliendomi davvero tante soddisfazioni». Tra Franco e Marta ci sono 75 anni di differenza, quasi quanti quelli della Vespa e qualcuno in più invece di quelli che sono trascorsi dal primo raduno internazionale che ha riunito i Vespa Club di tutto il mondo, andato in scena nel 1954 a Parigi. L’edizione pontederese è allora anche l’occasione per celebrare il 70º anniversario della nascita dell’EuroVespa, che dal 2007 ha assunto il nome di Vespa World Days per sottolinearne l’universalità. Una festa che in questi giorni coinvolge tutti, dai bimbi agli adulti, uniti sotto la bandiera di un mito creato da Corradino D’Ascanio, curato, cullato e amato dal luogo da dove tutto è cominciato, Pontedera, città della Vespa.


 

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