Dopo l’appello Oscar trova la capotreno amica dei cani: si chiama Michela ed è di Pontedera. E la favola continua… – Video
La giovane capotreno di Trenitalia, 29 anni, porta sempre con sé i croccantini per gli amici a quattro zampe. E così ha “conquistato” un Golden retriever e... il suo padrone
PONTEDERA. Gli occhi dolci e sinceri di un cucciolo per dimenticare, almeno per un attimo, la maleducazione di tanti umani. «Faccio sempre così quando entro: scorro con lo sguardo tutto lo scompartimento per vedere prima di tutto se c'è qualche viaggiatore a bordo con il suo amico a quattro zampe» racconta Michela Ferrara, 29 anni, la capotreno Trenitalia di Pontedera che, ogni mattina, sale sul treno con un sacchettino di croccantini nella borsa per fare amicizia con i cagnolini che incontra durante il lavoro. «Penso davvero che gli animali siano migliori di tante persone e me ne convinco ogni giorno di più nel mio lavoro, magari confrontando il loro sguardo sempre alla ricerca di coccole e affetto con quello di chi, spesso, ha pure da obiettare se gli chiedi di togliere i piedi dal tavolino» dice.
È così, peraltro, che all'alba del primo giorno dell'anno, nei dieci minuti che separano la stazione di Roma Termini da quella di Ostiense, ha stregato Oscar Gervasoni, il 33enne operaio di Forlì, che viaggiava con Theo, il Golden retriever da cui non si separa. Al punto che due giorni fa, si è rivolto alla redazione de Il Tirreno perché l’aiutasse a ritrovarla. «Grazie a voi – sorride Michela – ce l'ha fatta: è andata proprio come ha detto lui. Ci siamo incrociati per pochissimo tempo sul treno e non ci siamo scambiati alcun contatto, dunque probabilmente non ci saremmo mai ritrovati se non avessi letto il vostro articolo sull'edizione online». Invece si scrivono già da mercoledì, un paio d'ore dopo l'uscita del pezzo nell'edizione web. «E credo proprio che presto ci sentiremo», dice.
Il resto se lo racconteranno e chissà se spunteranno fuori altre coincidenze. Di quelle talmente numerose e curiose, per due che vivono sulle sponde opposte d'Italia – uno quasi sull'Adriatico e l'altra a due passi dal Tirreno – e che non si erano mai visti prima, «da chiedersi se una cosa del genere sia davvero possibile» ride Michela.
Passi per il comune amore per gli animali, dato che la giovane pontederese vive con tre gatti ed è legatissima ad Oliver, il Border collier della mamma. E anche per l'essersi ritrovati sullo stesso treno, dopo aver trascorso l'ultima notte del 2023, nello stesso posto, a Roma, al concertone del Circo Massimo. Poi, però, c'è quel nome, Theo, che non è solo quello del cane di Oscar: «Si chiama così anche uno dei miei gatti perché oltre ad Attila, di cui si ricordava Oscar, c'è pure Scheggia e, appunto, Theo, scritto esattamente nello stesso modo».
In più c'è anche una questione di date e di compleanni: «Lui ha quattro anni più di me, ma lo festeggia solo un paio di giorni prima – racconta Michela – il suo è il 23 gennaio e il mio il 25».
“Credo, signorina, che una serie così impressionante di coincidenza non sia casuale” fa dire Stefano Benni al protagonista di un suo racconto pubblicato nel '94 che, altra coincidenza, è pure l'anno di nascita della capotreno che regala biscotti ai cagnolini. A Theo addirittura due, tanto che Oscar ne era quasi certo: «Di sicuro ha notato lui, ma non saprei dire se si è accorta pure di me» ha raccontato due giorni fa.
Invece sì. «Anche se è vero – ride – che prima ho notato sicuramente il cane: dopo, però, ho visto pure lui perché è sicuramente un bel ragazzo». Il resto è anche una questione di logistica: «Non è così banale andare da Pontedera a Forlì o viceversa» spiega Michela. Che però, sarà anche per deformazione professionale, ha già controllato il percorso: «Bisogna cambiare a Firenze e poi di nuovo a Bologna» dice.
Certo, però, che quell'idea di rivedersi, magari proprio il 24 gennaio, e festeggiare insieme il compleanno, pure lei l'ha accarezzata: «Sì, è una cosa che ho pensato – ammette sorridendo – ma vedremo».
Basta così. Il resto, se ci sarà, se lo diranno loro, come e dove riterranno opportuno. Comunque vada, in bocca al lupo ragazzi e grazie per averci fatto sorridere e un po' sognare insieme a voi.