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Pontedera, l’ospedale si riorganizza sotto Natale per assorbire l'impatto di covid e influenza

Pontedera, l’ospedale si riorganizza sotto Natale per assorbire l'impatto di covid e influenza

La primaria del pronto soccorso: «Attenti ai contagi»

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PONTEDERA. Massima collaborazione tra i reparti ospedalieri, potenziamento del pronto soccorso con dimissioni organizzate e scaglionate per avere più posti letto a disposizione e consolidamento del rapporto e del dialogo con la medicina di base. Parte da qui e da qualche consiglio pratico a cui attenersi in vista di un Natale sereno, il piano di rafforzamento della sanità per le feste pensato dalla nuova primaria del pronto soccorso del Lotti, la dottoressa Lucilla Furesi. Ufficialmente in carica da questi giorni, Furesi, originaria di San Gimignano, in realtà è in forza all'ospedale pontederese da quasi 25 anni. «Sono tornata perché amo questa città, senza dimenticare – dice – che la mia attività al Lotti è iniziata nel lontano 1999. Tra poco festeggerò le nozze d'argento».

Nel 2007 era già vice direttrice della medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza e non solo ha le idee chiare su come proseguire il suo cammino ma sa anche bene che cosa aspettarsi da queste giornate rosse in calendario dove il quadro, con gli ambulatori dei medici di medicina generale chiusi, diventa più complesso e il carico dei pazienti si riversa fisiologicamente sul pronto soccorso.

«Questo – spiega la primaria – è un periodo clou per il riacutizzarsi del Covid, dell' influenza e delle patologie respiratorie. Come nel resto dell'Italia gli accessi al pronto soccorso lieviteranno. Metteremo però in campo tutte le nostre forze per controllare anche l'aumento del boarding». Che tradotto significa saper gestire l'accumulo degli utenti che hanno già completato il loro percorso assistenziale al pronto soccorso ma che per cause diverse, non possono essere dimessi dal reparto d'emergenza urgenza. «Intanto – continua – siamo partiti per tempo e abbiamo provveduto ad organizzare dimissioni cadenzate per avere la disponibilità di posti in più ogni giorno. E poi abbiamo fortificato il legame tra pronto soccorso e la medicina del territorio». La parola d'ordine insomma per la dottoressa è cooperazione. Perché il pronto soccorso deve fare da ponte tra le varie anime dell'ospedale e quelle della medicina generale. «Mi aspetto – aggiunge Furesi – di continuare a lavorare come stiamo facendo, creando relazioni e sinergie con i medici di famiglia e i vari reparti del Lotti, puntando su tutti gli strumenti possibili per evitare situazioni di sovraffollamento».

Che comunque, statisticamente ci sono state e ci saranno. E la preoccupazione più grande non riguarda tanto i bambini, che «arrivano – specifica - con difficoltà da risolvere ma hanno meno problematiche correlate alla patologia, ma gli anziani. Sono soprattutto loro e le persone più fragili e dunque a rischio, che bisogna proteggere. Perché, quando vengono al pronto soccorso, può succedere che si risolva un problema ma da questo se ne crei un altro da affrontare». Ecco che per passare delle vacanze tranquille servono alcune precauzioni. «Occorre fare attenzione ai momenti di convivialità – conclude la dottoressa – ed è bene utilizzare la mascherina quando stiamo in comunità. Durante le feste s'intensificano gli incontri con amici e parenti e negli anni della pandemia ne abbiamo sentito davvero la mancanza. Ma il meccanismo di contagio è ritornato e dobbiamo riutilizzare quelle misure di protezione, come appunto la mascherina, che ci hanno salvato».
 

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