Il Tirreno

Pontedera

Costringe la ex a fare sesso

Aula di tribunale (foto d'archivio)
Aula di tribunale (foto d'archivio)

Il convivente finisce a processo dopo la querela della donna

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PONSACCO.  Un incontro dopo la fine della storia. L’occasione era quella di riprendersi alcuni oggetti lasciati nell’appartamento dove aveva vissuto prima che la relazione si concludesse senza una reciproca consensualità.

E proprio quando la donna si è presentata nell’abitazione per riprendere alcuni effetti personali si sarebbe verificato l’episodio che ha portato a processo l’ex convivente.

Si tratta di un 60enne, residente a Livorno, accusato di tentata violenza sessuale aggravata. Difeso dall’avvocato Luca Saettini, l’imputato (omettiamo le generalità per tutelare la parte offesa, ndr) è stato rinviato a giudizio dopo la denuncia della ex compagna una 49enne della Valdera, che si è costituita parte civile con l’avvocato Alberto Chiocchini.

Nella prima udienza davanti al terzo collegio del Tribunale (presidente Zucconi, a latere Dini e Vatrano) , imputato e parte civile non sono comparsi.

La prossima udienza è stata fissata per luglio quando saranno sentiti la donna e i carabinieri a cui la 49enne si era rivolta, anche con la querela, dopo l’episodio avvenuto il 4 ottobre 2021 a Ponsacco.

Secondo il racconto della donna, il 60enne dopo averla fatta entrare nella casa che ha disposizione in zona oltre a quella in cui risiede a Livorno, l’avrebbe spinta sul divano chiedendole di subire un rapporto sessuale.

Lei si era presentata nell’abitazione o dove aveva vissuto con quello che era stato il suo convivente solo per riprendersi alcuni oggetti personali. E, secondo la denuncia, non era sua intenzione assecondare alle richieste dell’uomo che, al contrario, con modi bruschi dopo aver chiuso a chiave l’appartamento l’avrebbe buttata sul divano iniziando un approccio respinto dalla sua ex.

Un tentativo di violenza sessuale fallito per la reazione energica della donna.

È un processo (pm Miriam Pamela Romano) privo di testimoni per difesa e parte civile. A far decidere il collegio giudicante dovrà essere la credibilità della donna nel suo racconto già messo nero su bianco con la querela presentata ai militari di Pontedera.
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