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Teatro del silenzio, abiti di scena da rifiuti riciclati creati dai detenuti

Sabrina Chiellini
Teatro del silenzio, abiti di scena da rifiuti riciclati creati dai detenuti

Scart e Andrea Bocelli ancora insieme

12 luglio 2022
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Lajatico La seconda vita dei rifiuti vira sempre di più nel mondo dell’arte e della musica. Lo fa con gli scarti delle lavorazioni industriali. Ritagli di pelle, lampadine, cerniere, bottoni, fili elettrici che, lavorati da sapienti mani, diventano abiti, ritratti, installazioni esclusive fatti al cento per cento di rifiuti, con fantasia e creatività.

In questi anni il progetto Scart del Gruppo Hera ha raccontato di tutto – anche i grandi maestri del cinema – dando nuova vita a rifiuti altrimenti destinati a finire in qualche discarica.

La collaborazione tra Scart, la piattaforma artistica che trasforma i rifiuti in opere d’arte, e il Teatro del Silenzio di Andrea Bocelli è collaudata nel tempo. Ma quest’anno avrà un’innovazione in più. I costumi saranno realizzati dai detenuti del carcere di Volterra, sotto la guida della costumista de La Compagnia della Fortezza Emanuela Dall’Aglio (Premio Ubu 2021, una sorta di Oscar italiano del teatro.

A dare notizia della scelta green è lo stesso tenore Andrea Bocelli. Un connubio perfetto visto che stiamo parlando di un teatro unico nel suo genere, pensato senza strutture stabili, a impatto ambientale zero. Si accende una sola volta all’anno con le voci e la musica di grandi artisti e poi ritrova il suo silenzio.

«Anche quest’anno i costumi del Teatro del Silenzio sono sotto lo striscione della sostenibilità al cento per cento. Infatti alcuni capi che andranno in scena sono realizzati con l’ausilio del Gruppo Hera Scart», parole che il maestro Bocelli affida ai social, svelando un altro dettaglio del concerto del 28 luglio. Dopo quello che riguarda gli ospiti Claudio Baglioni e David Garrett e Matteo Bocelli. Un giorno speciale, il giorno in cui Bocelli regala un mega concerto (alla XVII edizione) alla sua terra di origine, a Lajatico e alla Valdera.

Da più di 20 anni Hera trasforma i rifiuti che arrivano da vari cicli di lavorazione, attraverso i suoi impianti di stoccaggio e trattamento, in particolare della provincia di Pisa, in prodotti artistici e di design.

«Tra i rifiuti industriali utilizzati, moltissimi provengono dalle industrie della moda e del cuoio della regione Toscana, accessori di calzature e cuoio, capi pregiati di tessuto», aggiunge il tenore nel post che ha fatto il giro del mondo, considerata la sua notorietà. Del resto a Lajatico il pubblico, quasi diecimila persone, è davvero internazionale, arrivano spettatori anche dalla Nuova Zelanda per non perdersi il concerto con la magia di un tramonto sulle colline della Valdera, con lo sfondo di Volterra.

Una decina di ospiti del “Maschio”, la struttura detentiva di Volterra, attivi nel laboratorio di sartoria, stanno in questi giorni lavorando residui di stoffe, materiale plastico, cerniere e pellami, con l’obiettivo di confezionare una cinquantina di abiti che saranno utilizzati prima nello spettacolo della Compagnia della Fortezza Naturae – La Valle della permanenza (fino a domenica nel carcere di Volterra e il 24 luglio a Saline di Volterra) e, successivamente, il 28 luglio, al Teatro del Silenzio.

Gli scarti delle lavorazioni industriali, dopo essere stati raccolti, scelti e selezionati all’interno dell’Officina Scart, sono stati forniti come materie prime per realizzare decine di costumi di scena, accessori e numerosi elementi scenografici. Il fulcro di Scart è a Santa Croce. Partendo da qui scenografi, costumisti e docenti di prestigiose Accademie, come quella di Firenze e Carrara, con i loro studenti, finora si sono ritrovati per creare opere d’arte partendo dai rifiuti. Componenti d’arredo, sculture, quadri, strumenti musicali, costumi di scena e scenografie diventano così protagonisti di un documentario che ha tratto forza espressiva dalla materia stessa con cui questi pezzi sono stati realizzati, tutti unici nel loro genere.

Dal 2012, quando per la prima volta le soprano in duetto con Andrea Bocelli indossarono scarti industriali, sono state realizzate scenografie e più di 300 costumi per le edizioni del concerto che ha avuto anche regia di Luca Tommasini. Una collaborazione, quella con il Teatro del Silenzio che è stata accolta con entusiasmo anche dal Gruppo Hera di cui dal 2016 Waste Recycling è entrata a far parte, avendo il merito di mostrare ad un pubblico proveniente da tutto il mondo il lato utile del rifiuto.

Un abito corazza in cartoncino plissettato aveva trasformato – durante l’edizione 2017 – Carla Fracci (morta poco più di un anno fa) in una Madonna futuristica. Così la compianta étoile vestita di bianco entrò in scena a Lajatico durante la dodicesima edizione con gli abiti di scena realizzati dalla costumista Claudia Tortora.

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