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Selvatelle, un positivo a mensa e tre classi in quarantena

Il sindaco Mirko Bini
Il sindaco Mirko Bini

È un’addetta al servizio nella primaria di Selvatelle, stop alla didattica in presenza. Il sindaco aveva già chiuso due plessi

29 aprile 2021
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TERRICCIOLA. Stop alla didattica in presenza per altre 3 classi, stavolta della primaria di Selvatelle.

Ma il provvedimento non ha niente a che vedere con l’ordinanza dell’altro ieri, con la quale il sindaco Mirko Bini ha disposto la chiusura fino al 12 maggio del plesso del capoluogo che ospita primaria e secondaria di primo grado (confermando invece la didattica in presenza per la scuola dell’infanzia di Terricciola e la primaria di Selvatelle, dove non sono stati registrati focolai).

Ventiquattr’ore dopo la quarantena è scattata per la prima, la seconda e la quinta elementare della frazione. E non è dovuta a contagi registrati tra gli alunni. Anzi, si tratta di un solo caso, che però coinvolge direttamente tre classi: «Siamo stati informati – spiega il sindaco – che un’addetta della ditta che fa lo sporzionamento alla mensa a Selvatelle e che opera nel turno della prima, seconda e quinta della primaria è risultata positiva al Covid19. Di conseguenza gli alunni di queste tre classi, per avere avuto il contatto con questa persona, sono in quarantena fino al 7 maggio».

E poi il primo cittadino ribadisce che «il provvedimento di oggi (ieri, ndr) non c’entra nulla con quello di ieri (martedì, ndr): a Selvatelle non c’è nessun focolaio e questa è solo la quarantena. Non c’è nessuna correlazione tra i focolai individuati e che per precauzione hanno fatto chiudere gli altri due plessi scolastici».

Ieri, intanto, nel bollettino quotidiano dell’Asl Toscana Nord Ovest è stato registrato un solo caso positivo in più rispetto al giorno precedente tra i residenti nel comune di Terricciola. Un dato che fa ben sperare anche se la situazione complessiva per il momento, con 44 contagiati (4 dei quali ricoverati in ospedale) su una popolazione di circa 4.400 abitanti, resta delicata.

Tanto che lo stesso Bini, martedì scorso, dopo aver firmato l’ordinanza di chiusura delle scuole del capoluogo, aveva anche annunciato un giro di vite per quanto riguarda i controlli delle forze dell’ordine, perché «la percezione che ho girando per le strade è che in molti cittadini non ci sia la consapevolezza della situazione. E questo non possiamo permettercelo».

Un “avvertimento” dettato dal fatto che il suo territorio comunale ha numeri da zona rossa (che comunque, almeno per ora, non scatterà), con il parametro dei casi settimanali ogni 100mila abitanti schizzato a quota 640, quando la soglia limite è fissata a 250.

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