Il Tirreno

Pistoia

La città del futuro

Ex distilleria Banci, dopo anni ripartono i lavori per gli alloggi in via Erbosa

di Giancarlo Fioretti

	A sx una parte dell’area che comprende 45 unità residenziali, a dx la vecchia distilleria
A sx una parte dell’area che comprende 45 unità residenziali, a dx la vecchia distilleria

Pistoia, il cantiere era fermo per il fallimento della ditta edile

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PISTOIA. Il Comune di Pistoia ha risolto il rebus che, da troppo tempo, impediva la rigenerazione urbanistica dell'area dell'ex distilleria Banci, nella zona del Fagiolo. Con la determina 2109 del 27 ottobre scorso è stato infatti stabilito che gli oneri di urbanizzazione debbano essere corrisposti solo per singoli lotti e non per la totalità dell'intera superficie dell'area e che le opere di urbanizzazione debbano essere realizzate anch'esse seguendo lo stesso schema e non per l'intero perimetro della lottizzazione.

Questa decisione sblocca in pratica una vicenda fatta di degrado, fallimenti e ancora degrado, che attanaglia da anni la zona che da via fiorentina si estende fino a via Erbosa, nella periferia sud della città. Chiusa alla fine degli anni Cinquanta, dell'antica distilleria Banci oggi resta solo la memoria storica e l'altissima ciminiera, che, peraltro, nel 2014 presentò alcuni problemi di stabilità. Dopo molti anni di abbandono nel 2007 l'immobiliare "Sviluppo Com" presentò all'Hotel Villa Cappugi un piano complessivo di recupero dell'area che comprendeva ben 45 unità immobiliari, una palestra, un'area attrezzata a verde pubblico e una strada che avrebbe collegato la nuova lottizzazione a via fiorentina. Un intervento da tutti salutato come definitivo ma che, da lì a pochi anni, andò a scontrarsi contro le secche del mercato immobiliare che, nel primo e sondo decennio del nuovo Millennio, ha messo a dura prova le coronarie degli investitori. Fu così che, quando la "Sviluppo Com" lanciò l'asciugamano in aria, a subentrare, fresca di idee e di iniziative fu, la cooperativa pratese "LAmicizia 2000" che si accollò anche tutti gli oneri di urbanizzazione e la realizzazione delle opere pubbliche previste dal Comune di Pistoia nel permesso a costruire precedentemente concesso.

Nel frattempo peraltro circa 15 appartamenti furono acquistati da altrettante famiglie pistoiesi, desiderose di fissare la loro residenza in una delle zone strategiche di più moderna urbanizzazione della città. Il crac dell'immobiliare pratese però fece vanificare i loro sogni. La procedura fallimentare, aperta il 22 settembre del 2020, si trascinò per molto tempo, con circa una decina di udienze. Fra i creditori anche il Comune di Pistoia, per le opere di urbanizzazione promesse sulla carta ma mai realizzate. A dare un primo ma decisivo input allo sblocco di questa situazione è stato l'acquisto, di alcune frazioni dell'area, da parte della società Novantadue srls, impresa edile con sede in via Raffaello Sanzio 39 a Quarrata. Le parti ritenute degne di interesse e meritevoli di acquisto sono state quelle poste a sud dell'area Banci, quelle più vicine a via Erbosa. Una volta poi stabilito che gli oneri di urbanizzazione secondaria dovranno essere di 123,27 al metro quadro, ecco arrivare la determina che sblocca di fatto la situazione, consentendo all'impresa quarratina di provvedere a questi oneri e alle opere di urbanizzazione solo per un perimetro delimitato, vale a dire quello a suo tempo acquistato con regolare rogito stipulato dal notaio Antonio Marrese di Pistoia il 23 luglio del 2024.

«Rivolgo un ringraziamento all'ufficio urbanistica ed edilizia privata – ha detto l'assessore all'Urbanistica Leonardo Cialdi – e alla sua dirigente architetto Lucia Flosi Cheli per aver trovato una soluzione all'annoso problema che da oltre un decennio vede incompiuta la lottizzazione delle ex distillerie Banci in via Erbosa. Vedremo prossimamente riprendere i lavori di completamento di alcuni edifici già costruiti e delle opere di urbabnizzazione ad essi connesse ma soprattutto con questa determina si traccia la soluzione anche per la futura vendita dei lotti da parte del tribunale a completamento di tutta l'area».

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